Daniel Loeb, azionista di Yahoo! con una quota del 5,1% tramite
Third Point, ha lanciato una campagna contro il board
dell’azienda in seguito al licenziamento del Ceo Carol Bartz,
allontanata due giorni fa dopo due anni e mezzo alla guida del
search engine. Lo scrive il sito Financial News.
In sostanza, Daniel Loeb attacca frontalmente il consiglio di
amministrazione di Yahoo!, che avrebbe tradito la fiducia degli
azionisti, e chiede le dimissioni del presidente e di tre membri
del board.
In una lettera aperta Loeb chiede una riorganizzazione del board,
criticando alcune scelte come ad esempio la mancata cessione nel
2008 di Yahoo! a Microsoft, che aveva fatto un’offerta di
acquisto.
Nel 2008 il board di Yahoo era già finito sotto la lente degli
azionisti, quando le trattative per la cessione a Microsoft
andarono a monte. La vicenda provocò le dimissioni del fondatore e
Ceo Jerry Yang e la sua sostituzione con la Bartz.
Nella sua lettera, Loeb dice che la nomina della Bartz fu una
scelta infelice, vista la sua scarsa competenza nel settore
consumer di internet, aggiungendo che il board ha aspettato troppo
prima di licenziarla. Loeb rincara la dose, affermando che la Bartz
durante il suo mandato ha siglato un accordo poco vantaggioso per
la condivisione della pubblicità con Microsoft, e nel contempo si
è alienata le simpatie di alleati strategici come Yahoo Japan e
Alibaba, search engine in Cina, nel quale Yahoo! detiene una quota
di minoranza.
Secondo Loeb, il board dovrebbe assumersi la responsabilità per
questi errori, che hanno ripiombato il valore del titolo a livelli
pre-assunzione della Bartz. Titolo che ha guadagnato il 15% dal
licenziamento della Bartz. Loeb continua dicendo sostituire la
Bartz non è abbastanza per riportare l’azienda sui binari
giusti. Loeb chiede la nomina di un nuovo board: “servono membri
del cda in grado di portare uno sguardo nuovo, expertise nel
settore che siano in linea con gli azionisti”. Un portavoce di
Yahoo! replica che il board “riconosce le difficili sfide di
fronte all’azienda e apprezza l’input costruttivo di tutti gli
azionisti”. Il board apre al dialogo sulle preoccupazioni di
Third Point.