La svalutazione record cinese potrebbe rendere più difficile per i produttori di reti europei la competizione sui mercati globali con Huawei e Zte. Gli investitori hanno venduto oggi quote di Ericsson, Nokia e Alcatel-Lucent sull’onda dell’annuncio del governo cinese.
Huawei e Zte stanno rapidamente guadagnando terreno nei mercati emergenti dove si stanno realizzando reti 3G e in molti casi Lte. Si tratta di mercati caratterizzati da una clientela “price sensitive” dove dunque hanno buon gioco ad affermarsi prodotti Huawei e Zte che tradizionalmente fanno prezzi più bassi rispetto ai rivali europei. Ora poi, un valore più basso dello yuan potrebbe rendere i loro apparati ancora più economici.
Ma la pressione dovuta alla competizione non sarà l’unico terreno d’attrito. Per Ericsson, Nokia e Alcatel-Lucent la svolta cinese potrebbe significare anche impatto su revenue e spese. Tutt’e tre le compagnie vendono infatti attrezzature per base station agli operatori cinesi, così come a loro volta si riforniscono di componentistica cinese. Ericsson ha in genere compensato in questo modo il bilancio revenue-spese così come il rischio valutario è stato tamponato con il ricorso a contratti a termine.
Ma nel lungo periodo la situazione potrebbe non essere così negativa. Il governo cinese ha infatti interpretato la propria mossa come un evento a sé, più che come parte di un trend.