CRISI

Zanonato: “Ricerca e tecnologia leva di crescita”

Il ministro per lo Sviluppo economico: “Bisogna costruire un sistema integrato dell’innovazione facendo interagire centri di ricerca, università e imprese”

Pubblicato il 18 Nov 2013

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“Oggi stiamo cercando faticosamente di uscire da una crisi profonda e perdurante la ricerca, la tecnologia, la scienza, rimangono le leve su cui agire e rimettere il paese sul sentiero della crescita”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, intervenendo alla cerimonia di chiusura per il novantennale del Cnr. “Accanto alla diminuzione del costo del lavoro, il cuneo fiscale, e alla diminuzione del costo dell’energia – ha aggiunto – ricerca e innovazione sono la leva capace di farci ripartire”.

Il ministro ha spiegato che “occorre puntare su una ricerca aperta, la sfida è quella di costruire un unico sistema integrato della ricerca e dell’innovazione. E’ quanto mai indispensabile promuovere l’integrazione tra i centri di ricerca, le università e il sistema produttivo. Un paese che investe sulla ricerca è un paese che crede in se stesso e vuole tornare a crescere, è un’opportunità e ora si tratta di lavorare in modo congiunto con gli altri paesi. La ricerca non è soltanto qualcosa che è bello avere – ha concluso Zanonato – ma bisogna basare sulla ricerca una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”.

Il ministro ha pi annunciato che il Governo “intende potenziare l’uso dei fondi di garanzia” per i finanziamenti pubblici/privati alla ricerca applicata e prevede di “destinare a questa misura 100 milioni di euro, con una riserva nell’ambito della dotazione del Fondo centrale di garanzia, che stiamo potenziando nella Legge di stabilità”. Le risorse, grazie al meccanismo di garanzia, ha spiegato, “sono in grado di generare un effetto moltiplicatore capace di mobilitare investimenti fino a un miliardo di euro”. Per agevolare le imprese negli investimenti in ricerca e sviluppo, ha sottolineato Zanonato, “a breve” sarà introdotto “un credito di imposta pari al 50% sulla spesa incrementale su queste attività, rispetto all’anno precedente. A questa misura intendiamo dare stabilità per il triennio 2014-2016 e per la prima volta prevediamo di utilizzare i fondi strutturali europei per finanziare uno strumento di agevolazione fiscale sulla ricerca per tutte le imprese italiane”.

Secondo il presidente del Cnr, Luigi Nicolais una delle ”urgenze cogenti della ricerca italiana è il futuro dei precari: servono anni per formare i ricercatori e dobbiamo saper dare ai giovani selezionati una prospettiva di futuro possibile. Il paese ha bisogno del loro lavoro”.

”Ancora troppe resistenze – ha denunciato Nicolais – ostacolano il cambiamento di passo: eccessi di burocrazia, scarsità di risorse, inefficienze organizzative”.

Citando Vito Volterra, fondatore del Cnr nel 1923, Nicolais ha infatti sottolineato come ”l’entusiamo e il genio da soli non bastano se i mezzi di studio non corrispondono alle esigenze della scienza moderna e se non si crea un ambiente che forma i giovani”.

Eppure ”si continua, nonostante tutto, con tenacia, a cercare nella scienza luce e beneficio perché la ricerca è tra le più inclusive e democratiche forme di mobilita’ sociale”, ha osservato il presidente del Cnr.

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