Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, non è più tra i 40 uomini più ricchi del mondo. Lo rende noto Bloomberg, secondo cui i recenti flop in Borsa di Fecebook hanno ridotto la fortuna personale del 28enne imprenditore a 14,7 miliardi di dollari, circa 1,5 miliardi di dollari in meno rispetto ai 16,2 miliardi di dollari del 25 maggio scorso (-9,6%).
Ieri il titolo di Facebook ha perso un altro 2,3% chiudendo a 28,19 dollari, il 26% in meno rispetto ai 38 dollari del prezzo iniziale dell’Ipo. Secondo Bloomberg si tratta del peggiore debutto in borsa di grosse dimensioni degli ultimi dieci anni.
Intanto, ieri Vkontakte, il maggior social network russo, ha rinviato a data da destinarsi lo sbarco in borsa. “La quotazione di Facebook ha distrutto la fiducia di molti investitori privati nei social network“, ha detto tramite Twitter Pavel Durov, il fondatore e presidente di Vkontakte. Sui mercati secondari l’entusasmo degli investitori verso i titoli tecnologici si è spento. Il fiasco di Facebook sul Nasdaq ha danneggiato il mercato e rischia di compromettere la prossima stagione delle Ipo e non soltanto di quelle tecnologiche.
La percentuale di cittadini Usa che investono in borsa è crollata al livello più basso mai registrato da Gallup, che ha iniziato le rilevazioni nel 1998. Il 53% degli americani ha investito in borsa ad aprile 2012 contro un picco del 67% registrato nel 2002 e il 65% che lo faceva prima della crisi finanziaria nel 2007.
Il titolo Facebook continua a perdere terreno a Wall Street a veleggia ormai intorno ai 28 dollari, 10 dollari in meno rispetto al prezzo di collocamento. Il flop del debutto, i problemi creati dal Nasdaq all’esrodio e i pasticci delle banche sottoscrittrici, in particolare Morgan Stanley, hanno disilluso gli investitori.
Le indiscrezioni su un cellulare targato Facebook in grado di competere con l’iPhone di Apple e il sistema Android di Google non aiutano il titolo, che non trae alcun beneficio neanche dai rumors su un’acquisizione di Face.com da 100 milioni di dollari. L’ipotesi – suggerita dal canadese Globe and Mail – che la società rilevi Research in Motion, la produttrice del Blackberry si limitano a far salire i titoli di Rim.
Intanto, secondo un’indagine condotta da Bloomberg, il titolo di Facebook dovrebbe cedere ancora il 20% per allineare la sua valutazione al livello dei principali concorrenti nel settore hitech come Amazon, Google, Yahoo! e eBay. La quotazione corretta, per essere in linea con il resto del Nasdaq dovrebbe scendere fino al livello di 23,07 dollari.