IL CASO

Broadcom, ok Ue ai “rimedi”: stop agli accordi di esclusiva su chip e modem

La Commissione è soddisfatta dagli impegni presi dall’azienda americana finita sotto inchiesta per restrizione della competizione. La commissaria Vestager: “Ripristinata la concorrenza ad armi pari”

Pubblicato il 07 Ott 2020

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La Commissione europea ha accettato gli impegni presi da Broadcom per rispondere ai timori sulla lesione della concorrenza sui mercati dei decoder Tv e e dei chipset modem sollevati dall’Antitrust Ue. Il produttore americano di chip sospenderà tutti gli accordi esistenti contenenti termini di esclusività o quasi esclusività e/o clausole di leveraging che creano di fatto un monopolio nei Systems-on-a-Chip (SoC) per decoder Tv e modem Internet e ha assicurato che non stipularerà nuovi accordi che prevedano tali condizioni.

La Commissione europea, si legge in una nota di Bruxelles, ha reso gli impegni offerti da Broadcom legalmente vincolanti in base alle norme antitrust dell’Ue.

“La decisione odierna vincola legalmente Broadcom a rispettare i suoi impegni”, ha commentato Margrethe Vestager, a capo delle politiche antitrust europee. Tali impegni “garantiscono che i produttori di chipset oggi sul mercato e i possibili nuovi entranti possano competere con Broadcom ad armi pari. I produttori di decoder e modem, gli operatori del cavo e delle telecomunicazioni e anche i consumatori beneficeranno della concorrnza tra chipmaker in termini di abbassamento dei prezzi e maggiore innovazione nei prodotti”.

L’indagine Ue e le “misure temporanee”

A giugno 2019 la Commissione europea ha aperto un’indagine antitrust sul colosso americano dei chip per verificare se l’azienda restringe la concorrenza tramite le clausole di esclusività. Sotto la lente degli uffici della Vestager sono finiti in particolare i mercati dei chipset per Tv e modem. L’esecutivo Ue ha pubblicato uno Statement of Objections cui è seguita, a ottobre 2019, l’imposizione di misure temporanee contro Broadcom per evitare danni “gravi e irreparabili” alla concorrenza, secondo quanto affermato da Bruxelles.

L’indagine Ue ha concluso che Broadcom è dominante su tre diversi mercati: “systems-on-a-chip” per decoder Tv, per modem per la fibra ottica e per modem xDSL. Secondo l’Antitrust europeo, Broadcom probabilmente ha violato le norme Ue sulla concorrenza abusando del suo potere dominante tramite accordi con sei produttori di decoder Tv e modem che impongono a queste aziende termini lesivi della libera concorrenza come obblighi di acquisto in esclusiva o bundling di prodotti.

Nelle misure ad interim la Commissione ha ordinato di cessare unilateralmente di applicare le clausole anticompetitive identificate dall’antitrust Ue e di non adottare comportamenti punitivi verso i clienti stessi.

Per rispondere alle preoccupazioni antitrust dell’Ue sia nell’Area economica europea che su scala globale (Cina esclusa) Broadcom ha offerto una serie di “rimedi” e ha assicurato la presentazione di un report alla Commissione europea sull’implementazione di tali misure per consentire una forma di vigilanza. Una sintesi degli impegni offerti da Broadcom è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue e sottoposta a consultazione pubblica per tutte le parti interessate.

Accordo vincolante per sette anni

La vicenda si conclude ora con il via libera dell’Antitrust europeo: “La Commissione ha rilevato che gli impegni finali assunti da Broadcom assicureranno che le altre aziende possano competere a pri merito nei mercati coinvolti e che i consumatori possano beneficiare di prezzi inferiori e prodotti innovativi”, si legge nella nota dell’esecutivo Ue. “La Commissione ritiene che gli impegni offerti da Broadcom rispondono alle sue preoccupazioni”.

Gli impegni, aggiunge la nota, sono vincolanti di fronte a tutti i produttori di dispositivi (i cosiddetti Oem, original equipment manufacturers) e includono prodotti non coperti dalle misure ad  interim.

I nuovi vincoli per Broadcom sono suddivisi tra quelli che riguardano lo spazio economico europeo e quelli che rigurdano gli altri mercati mondiali esclusa la Cina. Broadcom deve adeguarsi alle nuove pratiche entro 30 giorni e gli impegni presi con l’Europa si applicano per un periodo di sette anni. 

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