Cybersecurity, la Commissione Ue lancia un appello a Parlamento e Consiglio: “Accelerare sull’iter delle proposte legislative, massima priorità” prima delle elezioni europee del 2019. E’ questo il messaggio contenuto nella relazione sui progressi compiuti finora dalla Ue e giudicati insufficienti. Nel mirino protezione informatica, contrasto della criminalità transfrontaliera, interoperabilità dei sistemi di informazione.
Una serie di proposte legislative presentate dalla Commissione è stata approvata, ma prima delle elezioni del Parlamento europeo del maggio 2019, ha indicato l’esecutivo Ue, restano da finalizzare con urgenza vari fascicoli importanti.
“Dall’uso di armi chimiche nelle nostre città ai cyberattacchi sponsorizzati dagli Stati, pesano sull’Europa minacce senza precedenti, alle quali i nostri concittadini ci chiedono di reagire – ha detto Julian King, Commissario per la Security dell’Unione -. È l’ora di intensificare l’impegno per completare i lavori: contro terrorismo, minacce informatiche o favorite dall’informatica, in cui si consuma lo scontro fra mondo virtuale e mondo reale, contro la criminalità organizzata, insieme siamo più forti. Il tempo stringe: le istituzioni dell’Ue e gli Stati membri devono assumersi la responsabilità di guidare l’azione e di ottenere risultati in questo settore essenziale.”
In particolare per la protezione dei cittadini online, è stata presentata nel settembre 2017 una serie di misure per aumentare la cyber resilienza della Ue e per rafforzare le capacità di sicurezza informatica, alla quale si sono aggiunte a settembre le proposte per tutelare la sicurezza delle elezioni europee.
“Indispensabile che tutte le proposte legislative siano completate in via prioritaria” è l’indicazione della Commissione. L’obiettivo è far sì che le piattaforme online non siano sfruttate indebitamente per diffondere contenuti terroristici in rete, Parlamento europeo e dal Consiglio dovrebbero approvare prima delle elezioni del maggio 2019 le nuove norme proposte, in particolare l’obbligo di rimuovere entro un’ora i contenuti terroristici.
Da completare anche il processo normativo per il potenziamento di vari sistemi d’informazione: quello sui casellari giudiziali, Eurodac (database europeo delle impronte digitali) e il sistema d’informazione visti. Serve inoltre accelerare, secondo la Commissione, sul fronte delle “piste online” monitorate dalle autorità di polizia e giudiziarie.