IL CONSIGLIO UE

Cybersecurity, più cooperazione per spingere l’ecosistema europeo

Rafforzare l’azione degli Stati membri attraverso partenariati. E per finanziare nuovi progetti accesso alle risorse del Fondo per la pace (Epf). Accolta anche la proposta di un Centro di coordinamento comunitario

Pubblicato il 23 Mag 2023

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Via libera del Consiglio Ue alle conclusioni che accolgono con favore la comunicazione congiunta della Commissione europea e dell’Alto rappresentante sulla politica dell’Ue in materia di cyberdifesa del novembre 2022, sottolineando l’importanza di investire in modo sostanziale, sia a livello individuale che collaborativo, in una maggiore resilienza e nello sviluppo di sistemi difensivi informatici a spettro completo capacità di difesa.
Il documento (SCARICA QUI IL TESTO ORIGINALE) sottolinea anche l’importanza fondamentale del partenariato per affrontare le sfide comuni e invita l’alto rappresentante e la Commissione a esplorare partenariati mirati e reciprocamente vantaggiosi, compreso il rafforzamento delle capacità di cyberdifesa attraverso lo strumento europeo per la pace (Epf).

Agire insieme per una difesa informatica più forte

In linea con la Bussola strategica, le conclusioni invitano gli Stati membri e altri attori pertinenti ad agire insieme per una difesa informatica più forte, rafforzando la cooperazione e il coordinamento all’interno e all’interno dell’Ue, tra comunità informatiche militari e civili e tra ecosistema pubblico e privato affidabile. Il Consiglio accoglie quindi con favore la proposta di un centro di coordinamento della cyberdifesa dell’Ue per migliorare il coordinamento e la conoscenza situazionale, in particolare, dei comandanti delle missioni e delle operazioni dell’Ue e il rafforzamento della più ampia architettura di comando e controllo dell’Ue.

Tutti uniti per proteggere l’ecosistema

Il Consiglio incoraggia inoltre gli Stati membri a proteggere l’ecosistema di difesa dell’Ue sviluppando ulteriormente le proprie capacità di condurre operazioni di cyberdifesa, “comprese, ove opportuno, misure difensive proattive per proteggere, rilevare, difendere e scoraggiare gli attacchi informatici”. L’Ue e i suoi Stati membri – si legge nel documento – “dovrebbero ridurre le loro dipendenze strategiche attraverso le loro capacità e catene di approvvigionamento, nonché sviluppare e padroneggiare tecnologie di difesa informatica all’avanguardia. Ciò include il rafforzamento della base tecnologica e industriale della difesa europea”.

Più risorse sulle capacità interoperabili di cyberdifesa

Inoltre, il Consiglio esorta gli Stati membri a investire in capacità interoperabili di cyberdifesa, anche mediante lo sviluppo di una serie di impegni volontari per l’ulteriore sviluppo delle capacità nazionali e utilizzando al meglio le opportunità di ricerca collaborativa a livello dell’Ue. Il Consiglio riconosce inoltre il vantaggio diretto dei progetti di collaborazione a livello dell’Ue per sostenere lo sviluppo delle capacità nazionali di ciberdifesa e invita gli Stati membri ad affrontare il significativo divario di competenze in materia di cybersicurezza, sfruttando le sinergie tra iniziative militari, civili e di contrasto.

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