C’è una nuova forma di governance basata sulla cooperazione tra gli Stati membri e la Commissione, per garantire che l’Unione europea realizzi collettivamente le proprie ambizioni, alla base del programma strategico per il 2030 “Percorso per il decennio digitale” adottato dal Consiglio Ue.
L’iniziativa consentirà ai Paesi membri di collaborare strettamente e di mettere in comune le risorse per compiere progressi in termini di tecnologie e capacità digitali che i singoli Stati membri non potrebbero ottenere da soli. L’obiettivo ultimo è realizzare una trasformazione digitale che conferisca maggiore autonomia e responsabilità ai cittadini e alle imprese, in linea con i valori dell’Ue.
Il testo della decisione sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea nei prossimi giorni ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione.
Rafforzare la leadership digitale dell’Ue
L’adozione del programma mira a rafforzare la leadership digitale dell’Unione europea, promuovendo politiche digitali inclusive e sostenibili al servizio dei cittadini e delle imprese. A tale scopo, definisce gli obiettivi digitali concreti che l’Ue e i suoi Stati membri intendono conseguire entro la fine del decennio in quattro settori: rafforzamento delle competenze e dell’istruzione in ambito digitale; infrastrutture digitali sicure e sostenibili; trasformazione digitale delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici.
La decisione chiarisce varie definizioni delle finalità generali del programma, ponendo l’accento sul rafforzamento dei diritti fondamentali, della trasparenza e della sicurezza nonché sulla promozione delle competenze digitali. Per conseguire queste finalità comuni gli Stati membri lavoreranno insieme, valutando i progressi compiuti e adottando misure ove necessario.
Traiettorie europee e traiettorie nazionali
La Commissione elaborerà traiettorie a livello europeo per ciascuno degli obiettivi digitali dell’Ue in collaborazione con gli Stati membri. Questi ultimi elaboreranno traiettorie e tabelle di marcia strategiche nazionali per conseguire tali obiettivi fino alla loro revisione, prevista nel 2026. I progressi saranno monitorati sulla base dell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (Desi) e saranno valutati nella relazione annuale della Commissione sullo “stato del decennio digitale”.
Nella decisione viene sviluppato anche il concetto dei progetti multinazionali, che prevedono un’ulteriore cooperazione e investimenti comuni al fine di contribuire al conseguimento degli obiettivi. Si tratta di progetti su vasta scala che mettono in comune risorse dell’Ue, nazionali e private per realizzare progressi che nessuno Stato membro potrebbe compiere da solo.
Agevolazione degli investimenti nel mondo digital
Il programma strategico agevolerà gli investimenti in settori quali il calcolo ad alte prestazioni, l’infrastruttura e i servizi comuni per i dati, la blockchain, i processori a basso consumo, la diffusione paneuropea dei corridoi 5G, il partenariato di alta tecnologia per le competenze digitali, l’infrastruttura quantistica sicura e la rete dei centri per la cibersicurezza, la pubblica amministrazione digitale, gli impianti di prova e i poli di innovazione digitale.
Verso un percorso di digital transformation mirato
“Oggi soltanto la metà della popolazione adulta europea possiede competenze digitali di base e le nostre imprese risentono della mancanza delle infrastrutture necessarie – afferma Ivan Bartoš, vice primo ministro ceco per la Digitalizzazione e ministro dello Sviluppo regionale -. Questo programma farà sì che l’economia e la società nel loro complesso possano intraprendere un percorso di trasformazione digitale mirato. Le competenze digitali e il potenziamento delle infrastrutture sono essenziali per la prosperità, la sicurezza e la resilienza della nostra società”.
Lavoratori delle piattaforme: “Troveremo presto un accordo”
Intanto, intervenendo nel Consiglio dei ministri del Lavoro a proposito della direttiva per migliorare le condizioni dei lavoratori nelle piattaforme digitali, il ministro del Lavoro della Repubblica Ceca Marian Jurecka, alla presidenza di turno Ue, ha spiegato che sono state apportate “modifiche alla bozza”: “Abbiamo interrotto il consiglio due volte, abbiamo discusso a lungo, ma sfortunatamente non abbiamo raggiunto la maggioranza qualificata”, ha chiarito. “Crediamo però di essere molto vicini a un accordo e ci attendiamo di raggiungerlo molto presto”.
“Credo che si sia avanzato molto” per poter arrivare alla direttiva e che “ora sarà più semplice trovare un compromesso nei prossimi mesi”, ha aggiunto il Commissario Ue al Lavoro Nicolas Schmit.