POLITICA DI COESIONE UE

Digital divide, l’Europa mette sul piatto 378 miliardi per chiudere il gap

Si punta a sostenere 725.000 imprese per spingere l’innovazione. 83.000 ricercatori avranno accesso a migliori strutture e saranno coinvolte 22.500 amministrazioni pubbliche per spingere la digital transformation. Incentivi anche per connettere 3,1 milioni di famiglie alle reti mobili ultraveloci. Ma la vera sfida sarà creare 1,3 milioni di posti di lavoro

Pubblicato il 02 Mag 2023

italia, europa

Sostenere la creazione di 1,3 milioni di posti di lavoro e aumentare il Pil dell’Ue in media dello 0,5% entro la fine del decennio e fino al 4% in alcuni Stati membri, contribuendo a fornire vantaggi tangibili e concreti ai cittadini, alle regioni e alle città europee. Tra di essi, il superamento del divario digitale grazie, ad esempio, al sostegno di 725.000 aziende per l’innovazione e la crescita intelligente.
Per far sì che la programmazione della Politica di coesione 2021-2027 dell’Unione Europea raggiunga questi ambiziosi obiettivi, ammonta a ben  545 miliardi di euro il totale degli investimenti che saranno sbloccati durante questo periodo, di cui 378 miliardi di euro finanziati dall’Ue. Questi investimenti promuoveranno una convergenza socioeconomica duratura, la coesione territoriale, un’Europa sociale e inclusiva e una transizione verde e digitale agevole ed equa.

Verso un’Europa più intelligente e più competitiva

La politica di coesione sostiene fortemente la ricerca e l’innovazione, garantendo l’accesso per 83.000 ricercatori a strutture di ricerca migliorate, e mira a favorire la modernizzazione e la digitalizzazione dei servizi pubblici (che coinvolgono 22.500 pubbliche amministrazioni) e la trasformazione digitale delle imprese. Sostiene inoltre lo sviluppo delle competenze e delle infrastrutture digitali, anche attraverso la connessione di 3,1 milioni di famiglie a reti mobili ad alta velocità e infrastrutture digitali fisse.

Al lavoro per un’economia a zero emissioni di carbonio

Gli investimenti verdi nella mitigazione e nell’adattamento ai cambiamenti climatici si stanno concentrando sugli obiettivi del Green Deal europeo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’Ue di almeno il 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. A tal fine, la politica di coesione sostiene progetti nei settori dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili che sono particolarmente importanti per attuare azioni chiave nell’ambito del piano RePowerEu. Ad esempio, si prevede che 32 milioni di metri quadri di edifici pubblici e 723.000 famiglie beneficeranno di miglioramenti delle prestazioni energetiche, mentre verranno installati 9.555 MW di capacità aggiuntiva di energia rinnovabile.

Per sostenere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la gestione del rischio di catastrofi, la politica sosterrà la costruzione di 229.000 ettari di nuove infrastrutture verdi. La mobilità urbana sostenibile sarà inoltre supportata includendo 1.230 km di linee tramviarie e metropolitane nuove e modernizzate e 12.200 km di infrastrutture ciclabili. L’acqua pulita e il miglioramento delle infrastrutture per le acque reflue raggiungeranno 16,4 milioni di persone grazie agli investimenti per la coesione.

Un appoggio alla transizione digital & green di 39.000 imprese

La politica di coesione sosterrà inoltre quasi 39.000 imprese ad abbracciare la transizione digital & green. In particolare, più di 5.000 piccole e medie imprese beneficeranno degli investimenti in nuove competenze per la specializzazione intelligente, la transizione industriale e l’imprenditorialità. Fino a 120.000 disoccupati beneficeranno di misure di sostegno del mercato del lavoro e quasi 200.000 persone otterranno nuove qualifiche.

Un’Europa più connessa

La politica di coesione sosterrà poi sistemi di trasporto efficienti a tutti i livelli territoriali, come la ferrovia: saranno costruiti o modernizzati 3.900 km di linee ferroviarie della rete transeuropea dei trasporti (Ten-T) . Infine, grazie ai programmi in tutta l’Ue e nei suoi vicini nell’ambito della cooperazione territoriale europea, i fondi saranno investiti in progetti congiunti che coinvolgono più di 2 milioni di persone, 40.299 organizzazioni e 25.456 pmi.

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