IL VERTICE

Digital & green, nuove misure per stimolare la produttività europea

In occasione della trilaterale Italia, Francia, Germania i ministri Urso, Le Maire e Habeck rilanciano sulla cooperazione facendo leva sull’innovazione tecnologica. Gestione dei dati, automazione industriale e intelligenza artificiale i tre pilastri della nuova strategia per garantire all’Europa competitività e sostenibilità

Pubblicato il 08 Apr 2024

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Le prospettive di sviluppo delle tecnologie verdi e digitali per rafforzare la leadership tecnologica, la produttività, la competitività e la crescita economica in Europa, con l’Agenda Strategica del Consiglio Europeo per il 2024-2029 in Hindsight, sono state al centro della terza riunione trilaterale Francia-Italia-Germania tenutasi a Meudon, alle porte di Parigi, fra Adolfo Urso, Ministro italiano delle Imprese e del Made in Italy, Bruno Le Maire, Ministro francese dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale e Robert Habeck, Ministro tedesco dell’Economia e dell’Azione per il Clima.

In particolare, mentre le economie europee sono rimaste indietro rispetto alle altre grandi economie che stanno uscendo dalla pandemia, i ministri hanno riconosciuto la necessità di un’azione urgente per sbloccare il potenziale tecnologico e innovativo delle imprese europee. Hanno convenuto che la politica industriale dell’Ue dovrebbe combinare un sostegno ben mirato alle industrie strategiche, promuovendo al contempo un elevato livello di concorrenza nel mercato unico e riducendo gli oneri burocratici. Tale sostegno deve aiutare le industrie, gli imprenditori, le pmi e i ricercatori ad avere accesso agli eccezionali talenti, alle capacità di ricerca e innovazione, alle attrezzature industriali all’avanguardia e ai processi più avanzati che meritano. L’Europa deve rimanere una potenza industriale.

Agenda di crescita per i prossimi 5 anni

I tre ministri si sono impegnati a continuare a basarsi sul Green Deal e sul Piano industriale Green Deal per realizzare un’ambiziosa agenda di crescita per i prossimi cinque anni nell’Ue, per la quale sono fondamentali alcuni pillar.

Eliminare gli oneri amministrativi inutili

Si tratta di garantire un ambiente normativo stabile ed efficace e riformare ulteriormente, semplificare e accelerare le procedure amministrative dell’Ue, anche per quanto riguarda le autorizzazioni e l’accesso ai programmi di finanziamento europei e agli aiuti di Stato, in particolare per le pmi. Al contempo l’impegno prevede di invitare la Commissione a realizzare un ambizioso programma di semplificazione che elimini le sovrapposizioni normative e riduca gli obblighi di rendicontazione, in primo luogo per le pmi e ben oltre l’obiettivo della Commissione del 25%, sulla base di una valutazione approfondita dei risultati del suo “invito a fornire prove” in merito alla razionalizzazione degli obblighi di rendicontazione.

Si prevede poi di invitare la Commissione a chiarire le norme, semplificare o sopprimere le norme obsolete o irrilevanti, invitare a lanciare i cosiddetti “controlli di realtà” a livello europeo in settori predeterminati per identificare la burocrazia inutile in modo più mirato e  sostenere le pmi rafforzando il “test pmi” nelle valutazioni d’impatto, tenendo conto dell’andamento dell’inflazione nelle soglie finanziarie della definizione di pmi e aggiungendo una nuova categoria di società a media capitalizzazione (250-500 dipendenti) per estendere le esenzioni amministrative già previste per le pmi.

Incrementare gli investimenti pubblici e privati

Per il successo della transizione gemellare è necessario aumentare gli investimenti pubblici e privati. Ciò richiede innanzitutto un ambiente favorevole agli investimenti privati. Questo dovrebbe includere un programma più ambizioso per realizzare l’Unione dei mercati dei capitali, una più facile approvazione delle procedure per gli aiuti di Stato e il miglioramento del quadro degli aiuti di Stato dell’Ue, considerando la possibile proroga dei capitoli di transizione del Tctf per fornire un sostegno mirato alle imprese nel loro processo di transizione e ai settori industriali più strategici. Si prevede anche di proseguire attivamente la ricerca da parte della Commissione e degli Stati membri di nuovi importanti progetti di interesse comune europeo (Ipcei), soprattutto nel contesto del Forum europeo congiunto per gli Ipcei.

Inoltre l’impegno prevede di  rafforzare i finanziamenti dell’Ue per i beni pubblici europei e le infrastrutture per le transizioni digitali e verdi, anche a livello transfrontaliero, se necessario. La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha un ruolo da svolgere per sostenere gli investimenti necessari e contribuire ad affrontare le sfide critiche: aggiungendo un ampio mix di nuove risorse proprie, la previsione è di rimborsare la Next Generation Eu (Ngeu) e  consentire all’Ue di essere all’altezza delle aspettative fortemente accresciute di un’azione comune (ad esempio, di finanziare progetti tecnologici di innovazione, in particolare per le tecnologie pulite e nette zero, l’intelligenza artificiale dai chip alla capacità di calcolo e ai modelli di grandi dimensioni, i semiconduttori, la quantistica, il calcolo ad alte prestazioni e la cybersecurity).
Si prevede poi di accelerare la mobilitazione di finanziamenti privati per le innovazioni deptech e breakthrough, basandosi sull’iniziativa European Tech Champions e sul Consiglio europeo per l’innovazione.

Proseguire la transizione verde e digitale con una base economica forte e resiliente

I ministri hanno concordato di continuare a lavorare sulla resilienza e sulla competitività globale a lungo termine dell’Unione europea, assicurandosi che l’Ue abbia tutti gli strumenti necessari per garantire una crescita sostenibile e inclusiva e una leadership globale in questo decennio cruciale. In questo spirito, hanno riconosciuto l’importanza della Dichiarazione di Anversa, in cui le parti interessate dell’industria europea hanno promosso un Industrial Deal europeo.

L’accordo prevede poi di applicare meglio, approfondire e rafforzare il mercato unico per sfruttare appieno i vantaggi dell’integrazione economica europea, garantendo regole comuni e una forte supervisione, nonché l’applicazione delle norme, in particolare per i prodotti importati, e assicurando che il mercato unico funga da garante per la competitività a lungo termine e da standard globale; garantire una concorrenza efficace nel mercato unico e affrontare adeguatamente i problemi strutturali della concorrenza nel contesto globale, in particolare nei settori che hanno una dimensione internazionale e sono di grande importanza per l’economia complessiva dell’Ue; compiere ulteriori passi in direzione della sicurezza, la sostenibilità e l’economicità dell’approvvigionamento energetico e l’efficienza del mercato interno dell’energia; di utilizzare appieno gli appalti pubblici europei per garantire che i criteri di aggiudicazione relativi alla resilienza e alla sostenibilità siano utilizzati sistematicamente.

I ministri concordano poi sulla necessità di potenziare le misure per rafforzare la resilienza dell’Ue per le tecnologie chiave, basandosi tra l’altro sull’elenco contenuto nella legge sull’industria a zero emissioni per promuovere la decarbonizzazione della nostra industria; anticipare i rischi futuri di dipendenza dalle tecnologie emergenti, tra cui informatica quantistica, semiconduttori, robotica, biotecnologie, spazio e aeronautica; perseguire una politica commerciale dell’Ue ambiziosa, basata sull’apertura e sull’assertività per promuovere la diversificazione, la resilienza, gli standard sociali e la sostenibilità; assicurarsi che la traiettoria di decarbonizzazione e la competitività delle industrie ad alta intensità energetica, particolarmente esposte al commercio internazionale, non siano ostacolate e che il meccanismo di aggiustamento delle frontiere per il carbonio (Cbam) alle emissioni indirette, possa prevenire pienamente la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio; garantire ulteriormente l’approvvigionamento di materie prime critiche e strategiche, tra l’altro promuovendo acquisti coordinati, riciclaggio e circolarità, investimenti incrociati e condivisione delle pratiche tra i Paesi europei; aumentare gli investimenti in sicurezza e difesa per sostenere la resilienza comune.

Garantire autonomia strategica tra le sfide globali

“In un contesto di rischi geopolitici in rapida evoluzione, il partenariato strategico tra Italia, Francia e Germania si rivela fondamentale per promuovere la sicurezza economica, la competitività, l’innovazione e la sostenibilità in tutta l’Ue – commenta il ministro Urso -. Affermiamo il nostro fermo impegno a sostenere le piccole e medie imprese e a semplificare i quadri normativi per stimolare la crescita nei settori verde e digitale. Al centro dei nostri sforzi di collaborazione c’è il consolidamento delle risorse finanziarie a livello europeo, per portare avanti le scoperte tecnologiche e rafforzare la base economica della nostra regione. Inoltre, riconosciamo l’importanza fondamentale di garantire l’autonomia strategica in settori chiave, come le tecnologie verdi e il settore siderurgico, pur confrontandoci con le sfide globali, e di far progredire gli standard di protezione dell’ambiente e della salute coerentemente con le norme e le linee guida riconosciute a livello internazionale”.

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