Via libera definitivo del Parlamento europeo alla proposta della Commissione Ue che permette agli Stati membri di abbassare l’Iva sugli e-book allineandola con quella imposta ai libri cartacei. La modifica alla direttiva del 2006 sull’Iva per l’e-commerce che riguarda la tassazione applicata a libri, quotidiani e periodici, è stata appoggiata dall’Eurocamera con 590 voti a favore, 8 contrari e 10 astensioni.
Si conclude così una lunga battaglia a favore delle pubbliciazioni elettroniche. Attualmente, le pubblicazioni elettroniche sono assoggettate a un’aliquota IVA ordinaria pari ad almeno il 15%, mentre gli Stati membri sono liberi di applicare l’aliquota ridotta di almeno il 5%, e in alcuni casi anche un tasso zero, alle pubblicazioni stampate. L’Italia, e prima ancora la Francia, erano state le prime a estendere l’aliquota Iva ridotta anche alle forniture di libri digitali in formato elettronico, ovvero agli e-books.
“Il nostro modo di leggere è cambiato rapidamente negli ultimi anni – ha dichiarato il relatore Tom Vandenkendelaere (Ppe, BE) – Al giorno d’oggi non ha senso applicare un doppio standard, per cui un quotidiano online viene tassato di più di quello stampato acquistato in un negozio. Questa nuova direttiva darà agli Stati membri la possibilità di allineare l’IVA dei contenuti digitali con quella della carta stampata”.
“È una grande vittoria italiana: #unlibroéunlibro diventa oggi una realtà in tutta Europa, seguendo la decisione dell’Italia” ha commentato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Federico Motta dopo il voto. “L’Europa segue la direzione presa dall’Italia, che dal 1 gennaio 2015 ha scelto di applicare l’Iva al 4% – e non più al 22% – per i libri digitali come per i libri di carta. Siamo stati i primi a chiedere con la campagna #unlibroéunlibro che l’Iva per libri cartacei e digitali fosse equiparata. Grazie al sostegno del Ministro Franceschini, il nostro Governo ha scelto una direzione coraggiosa quando in Europa questa posizione era minoritaria. Una grande vittoria: da oggi davvero tutti i lettori europei potranno avere gli stessi diritti”.