STRATEGIE

Fake news, gli esperti Ue: “No alle black list, sì all’autoregolamentazione”

Il rapporto dell’High-Level Group of Experts: “Rischiose le misure obbligatorie, serve una responsabilità in capo alle piattaforme e un approccio multilivello”. La roadmap di Bruxelles il prossimo 25 aprile. La Commissaria Marija Gabriel: “Pronti a formulare alternative concrete alla disinformazione online”

Pubblicato il 12 Mar 2018

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Contro le fake news non vale la censura e nemmeno un sistema di black list. Serve invece unire le forze in una roadmap vincolante. E’ il senso del rapporto stilato dagli esperti dell’High-level Group of Experts sulle fake news voluto dalla Commissione Ue e presentato oggi a Bruxelles. “Con i pareri raccolti e le competenze collettive messe in campo abbiamo a disposizione una grande quantità di materiale che ci aiuterà a formulare una serie di alternative concrete per affrontare meglio i rischi posti dalla diffusione della disinformazione online” ha detto Marija Gabriel Commissario europeo per l’economia e la Digital Society.

Dunque dal Gruppo arrivano le indicazioni: nessuna misura obbligatoria, ma un’autoregolamentazione lasciata alla volontà di piattaforme e siti che lo vorranno. La roadmap vera e propria di Bruxelles arriverà il prossimo 25 aprile.

Il rischio, evidenziato anche dallo stesso rapporto e dalla presidente del Gruppo Madeleine de Cock Buning, è quello di cadere nella “censura”. No, quindi, a liste nere di siti che fanno disinformazione o al loro blocco, perché “soluzioni che richiedono regolatori amministrativi per favorire o togliere la priorità a particolari fonti di informazione costituiscono un alto rischio da un punto di vista della libertà d’espressione e non devono essere incoraggiati”, si legge nel rapporto degli esperti. Questi, infatti, “non ritengono essere una soluzione appropriata alla disinformazione digitale il controllo da parte del governo dei media digitali”, in quanto “l’indipendenza dei media è imperativa per le fondamenta democratiche dell’Europa.

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