Al via un’ampia indagine della Commissione Europea sull’uso dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI) presso alcune delle più rilevanti piattaforme digitali e motori di ricerca, tra cui Bing, Google Search, Facebook, Instagram, Snapchat, TikTok, X (precedentemente noto come Twitter) e YouTube. Le big platforms sono state formalmente sollecitate a fornire dettagliate informazioni riguardanti i loro approcci per attenuare i rischi associati alla proliferazione di deepfake e le cosiddette “allucinazioni” AI, situazioni nelle quali l’intelligenza artificiale propaga informazioni non vere, oltre alla manipolazione automatizzata che potrebbe ingannare gli elettori.
L’indagine si estende anche ad ambiti quali l’impatto della GenAI sui processi elettorali, la diffusione di contenuti illeciti, la salvaguardia dei diritti fondamentali, la violenza di genere, la protezione dei minori, il benessere mentale, la privacy dei dati, la tutela dei consumatori e la proprietà intellettuale. Le società in questione sono invitate a condividere con la Commissione, entro specifiche scadenze nel 2024, valutazioni interne e misure adottate per mitigare tali rischi.
Riflettori sulla gestione delle pubblicità su Linkedin
Nel frattempo, la Commissione Europea ha posto sotto scrutinio anche LinkedIn per la gestione degli annunci pubblicitari basati sulla profilazione, richiedendo informazioni su come la piattaforma si conformi al divieto di utilizzare categorie speciali di dati personali nelle sue strategie pubblicitarie, assicurando al contempo la trasparenza necessaria.
Focus sulla conformità di AliExpress al Dsa
Parallelamente, è stato avviato un procedimento formale nei confronti di AliExpress, piattaforma e-commerce del gigante cinese Alibaba, per valutare la conformità dell’azienda al Digital Services Act (Dsa), con particolare attenzione alla gestione dei rischi, moderazione dei contenuti, trasparenza pubblicitaria e accesso ai dati. La Commissione intende esaminare se AliExpress abbia omesso di prevenire la diffusione di contenuti illeciti e la manipolazione della piattaforma, inclusa la promozione di prodotti dannosi o illegali, attraverso meccanismi quali i “link nascosti” e il “programma di affiliazione”.
Queste mosse da parte della Commissione Europea segnalano un impegno crescente verso la regolamentazione dell’ecosistema digitale, mirando a garantire che le innovazioni in campo AI siano implementate responsabilmente, proteggendo i diritti dei consumatori e l’integrità dei processi democratici. Le aziende coinvolte ora dovranno rispondere alle richieste della Commissione, che valuterà le informazioni fornite per determinare eventuali azioni correttive o sanzioni.