PA DIGITALE

Interoperabilità dei servizi pubblici: via alla nuova legge Ue

Le amministrazioni potranno cooperare più efficacemente, risparmiando tempo e costi. Si punta a creare un ecosistema di soluzioni per favorire la replicabilità. In cantiere anche l’Interoperable Europe portal, uno sportello unico per promuovere l’innovazione e migliorare le competenze e lo scambio di conoscenze. Norme in vigore dall’11 aprile

Pubblicato il 04 Mar 2024

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Accelerare la trasformazione digitale del settore pubblico europeo e creare una rete di pubbliche amministrazioni digitali interconnesse: è questo l’obiettivo dell’ “Atto per l’Europa interoperabile”, la nuova legge appena approvata dal Consiglio Europeo. Il regolamento, si legge in una nota, mira a istituire un nuovo quadro di cooperazione per le pubbliche amministrazioni dell’UE, “al fine di garantire l’erogazione di servizi pubblici transfrontalieri senza soluzione di continuità, e a prevedere misure di sostegno che promuovano l’innovazione”.

Dopo quest’ultimo passaggio il regolamento sarà pubblicato a breve sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, ed entrerà in vigore l’11 aprile 2024.

La nuova legge istituirà una struttura di governance per creare un ecosistema di soluzioni di interoperabilità condivise per il settore pubblico dell’UE, in particolare attraverso la creazione di sandbox regolamentari, per dare alle PA europee la possibilità di riutilizzare le soluzioni, innovare insieme e creare valore aggiunto.

Un nuovo passo verso la trasformazione digitale dell’Europa

“L’adozione di questo regolamento è un momento fondamentale per il nostro impegno verso la trasformazione digitale dell’UE – afferma Mathieu Michel, Segretario di Stato belga per la digitalizzazione, la semplificazione amministrativa, la tutela della privacy e il regolamento edilizio – La nuova legge consentirà alle amministrazioni pubbliche di tutta Europa di cooperare in modo più efficace – prosegue – risparmiando tempo e costi per i cittadini e le imprese. Inoltre, introduce misure per promuovere l’innovazione, migliorare le competenze e lo scambio di conoscenze, che sono essenziali per un’adozione efficace delle soluzioni digitali”.

I cardini del nuovo regolamento

Al centro delle nuove norme ci sono i “servizi pubblici digitali transeuropei“, con disposizioni che assicurano una cooperazione strutturata in cui le amministrazioni pubbliche uniscono le forze per progetti di cui gli Stati membri, le regioni e le città sono co-proprietari. Il regolamento stabilisce inoltre una nuova struttura, il “Comitato per l’Europa interoperabile“, che sarà al centro del quadro di governance multilivello.

Con le nuove norme nasce il “portale Europa interoperabile”, uno sportello unico attraverso il quale sarà possibile condividere e riutilizzare soluzioni per promuovere e migliorare l’innovazione negli Stati membri.

Per quanto infine riguarda l’istituzione e la partecipazione alle sandbox normative sull’interoperabilità, questi procedimenti saranno sviluppati in piena coerenza con le disposizioni dell’Artificial Intelligence Act e del Gdpr, il regolamento sulla protezione dei dati personali.

Gli elementi chiave della legge

La legge sarà attuata mediante una serie di misure chiave:

  • L’istituzione di un quadro di cooperazione multilivello che riunisca i più alti operatori della pubblica amministrazione digitale degli Stati membri, nonché un’ampia comunità di società civile, esperti, accademici e attori locali, al fine di definire un’agenda comune per l’interoperabilità e un ecosistema in evoluzione di soluzioni comuni di interoperabilità. Tale quadro sarà guidato dal comitato per un’Europa interoperabile e sostenuto dalla comunità per un’Europa interoperabile.
  • L’introduzione di valutazioni obbligatorie dell’interoperabilità per costruire servizi pubblici “interoperabili fin dalla progettazione”. Ciò aiuterà gli enti pubblici a esplorare e, se del caso, affrontare gli aspetti dell’interoperabilità transfrontaliera già nella fase di progettazione di nuovi servizi o strumenti. La Commissione fornirà gli orientamenti e il sostegno necessari.
  • Il portale “Europa interoperabile”, uno sportello unico per incoraggiare la condivisione e il riutilizzo tra le pubbliche amministrazioni di soluzioni di interoperabilità affidabili e di alta qualità.
  • Rafforzamento dei meccanismi di sostegno all’innovazione e alle politiche, tra cui formazione, spazi di sperimentazione normativa per la sperimentazione politica, GovTech pubblico-privato e progetti di sostegno all’attuazione delle politiche, al fine di sviluppare, testare e ampliare soluzioni.

Il regolamento si applica agli enti pubblici, comprese le istituzioni e gli organismi dell’Ue. L’attuazione della legge su un’Europa interoperabile sarà finanziata attraverso Digital Europe.

L’entrata in vigore

Secondo il calendario definito nel regolamento, la maggior parte delle disposizioni si applicherà entro 3 mesi dall’11 aprile, data di entrata in vigore della legge.

In via eccezionale:

  • Le istituzioni, gli organismi e le agenzie europei e gli enti pubblici effettueranno valutazioni dell’interoperabilità a partire dal gennaio 2025;
  • Gli Stati membri designeranno le autorità nazionali competenti 9 mesi dopo la data di entrata in vigore del regolamento, entro gennaio 2025.

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