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Materie prime critiche, alleanza Europa-Australia per “bypassare” la Cina



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La sfida è accelerare i progetti e abbattere la “dipendenza” dal Paese asiatico. L’intesa punta all’integrazione delle catene di valore, alla cooperazione su ricerca e innovazione e alla promozione di standard comuni

Pubblicato il 28 mag 2024



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Il settore delle materie prime critiche – i minerali (come litio, cobalto e grafite) poco presenti sul territorio europeo ma fondamentali per la doppia transizione verde e digitale – è il focus del nuovo memorandum d’intesa siglato da Unione europea e Australia. L’accordo prende forma da tre aree di cooperazione specifiche: integrazione delle catene di valore, cooperazione su ricerca e innovazione e promozione di standard e pratiche ambientali, sociali e di governance elevati.

Il memorandum – fa sapere Bruxelles in una nota – è stato firmato dal vicepresidente esecutivo per il commercio, Valdis Dombrovskis, e dal commissario per il mercato interno, Thierry Breton, per conto dell’Ue, mentre per l’Australia dal ministro delle risorse, Madeleine King, e da quello del commercio, Don Farrell.

Progetti comuni e cooperazione sostenibile

L’intesa punterà a sviluppare progetti comuni ma esplorerà anche la cooperazione nei Paesi in cui Bruxelles e Canberra hanno interessi comuni, concentrandosi sulla riduzione dell’impatto ambientale e sui benefici per le comunità locali.

Meno dipendenza dalla Cina

Il protocollo d’intesa è parte dello sforzo di Bruxelles per ridurre la dipendenza dalle materie critiche provenienti dalla Cina, iniziato un anno fa con la proposta della Commissione europea della prima Legge Ue su questa materia.

“Questa partnership segna un importante passo avanti nei nostri sforzi per garantire un approvvigionamento più sostenibile di materie prime essenziali per l’Ue, promuovendo al contempo gli investimenti in Australia”, ha sintetizzato Dombrovskis.

Rafforzamento della cooperazione fra i due Paesi

Il memorandum, più nel dettaglio, rafforza la cooperazione tra l’Australia e l’Ue nei seguenti settori:

Integrazione di catene del valore sostenibili per le materie prime

Sono comprese la creazione di reti, l’agevolazione congiunta di progetti (ad esempio attraverso joint venture), la creazione di nuovi modelli imprenditoriali e la promozione e l’agevolazione dei collegamenti commerciali e di investimento, garantendo il buon funzionamento, la sostenibilità e la resilienza di tali catene di approvvigionamento critiche.

Cooperazione in materia di ricerca e innovazione lungo le catene del valore delle materie prime

Con attenzione alla conoscenza dei minerali e alla riduzione al minimo dell’impronta ambientale e climatica.

Cooperazione volta a promuovere elevati standard e pratiche ambientali, sociali e di governance

Previsto anche un migliore allineamento delle politiche, guidato dal pieno rispetto delle condizioni e della sicurezza dei lavoratori e dalla necessità di una produzione sostenibile e sicura di minerali critici.

Verso catene del valore sicure e sostenibili

La firma del protocollo d’intesa fornisce un quadro per costruire catene del valore dei minerali critiche e strategiche sicure e sostenibili tra l’Ue e l’Australia. Tali catene del valore sosterranno la transizione verso l’energia pulita e la transizione digitale e sono pertinenti per altri settori industriali chiave quali la difesa e l’industria aerospaziale.

L’Ue si avvale inoltre dei suoi accordi bilaterali di libero scambio per approfondire i legami commerciali e di investimento, diversificare le catene di approvvigionamento e rafforzare la resilienza della sua economia, in particolare nel contesto delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche. L’Ue dispone già della più grande rete di accordi commerciali al mondo, con un totale di 74 paesi. Gli ultimi accordi con il Regno Unito, la Nuova Zelanda e il Cile contengono un capitolo dedicato all’energia e alle materie prime. I negoziati per un accordo di libero scambio Ue-Australia sono attualmente in corso.

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