I regolatori antitrust dell’Unione europea hanno interrotto per la seconda volta la procedura di revisione dell’acquisizione di NXP Semiconductors da parte del colosso americano dei chip Qualcomm perché le due aziende non hanno fornito tutte le informazioni necessarie alle autorità per arrivare a una decisione.
Qualcomm ha presentato ad aprile un’offerta per rilevare NXP mettendo sul piatto 38 miliardi di dollari. La Commissione europea ha aperto a giugno un’indagine approfondita sul deal temendo che la transazione danneggi il mercato portando a prezzi più alti, scelta ridotta e minore innovazione nell’industria dei semiconduttori. Allora la Commissione indicava che avrebbe comunicato una decisione ad ottobre 2017; successivamente ha informato che il verdetto era rimandato a dicembre. Adesso arriva un nuovo posticipo: i regolatori chiedono nuovi dati per completare la valutazione; il verdello è rimandato al 2018.
Qualcomm fornisce principalmente chip per gli smartphone Android e Apple, ma negli ultimi anni sta cercando di entrare in nuovi settori dall’alto potenziale, come quello dei chip per le auto connesse. NXP produce chip per l’industria automotive ma anche per i cellulari e ha una specializzazione nella tecnologia NFC usata per i pagamenti mobili.
Il deal è il maggiore mai siglato nell’industria dei semiconduttori e farebbe del colosso americano Qualcomm la numero uno dei fornitori di chip per le automobili, ormai sempre più simili a un computer e proiettate verso l’era della guida autonoma. Se insieme a NXP non riuscirà a convincere l’antitrust europeo che non esistono rischi di un dominio di mercato tale da danneggiare la concorrenza, le autorità potrebbero non concedere il via libera alla transazione.