IL FINANZIAMENTO

React-Eu, Italia pigliatutto sulla scuola digitale: un miliardo di fondi extra

La gran parte dello stanziamento supplementare, che ammonta a 1,2 miliardi di euro e coinvolge anche Spagna e Germania, andrà per i collegamenti ultrabroadband, le attrezzature interattive e i laboratori innovativi

Pubblicato il 24 Set 2021

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Degli 1,2 miliardi che il programma React-Eu ha deciso di stanziare in aggiunta a quelli previsti dal fondo sociale europeo per sei programmi operativi in Italia, Germania e Spagna, al nostro paese sarà assegnato un miliardo di euro. I finanziamenti sono in generale destinati a iniziative per sostenere l’occupazione, l’inclusione sociale e la transizione digitale, per aiutare i Paesi a rialzarsi dopo l’emergenza Covid-19.

Il programma React-Eu fa parte di NextGenerationEU e stanzia 50,6 miliardi di euro in finanziamenti aggiuntivi (a prezzi correnti) ai programmi della politica di coesione nel corso del 2021 e del 2022 per la transizione verde e digitale e per una ripresa socioeconomica sostenibile.

Soltanto pochi giorni fa l’Italia aveva ottenuto quasi 5 miliardi di euro di risorse Ue all’Italia per sostenere la ripresa post-Covid in ottica digitale: la Commissione Europea ha infatti assegnato, il 17 settembre, 4,7 miliardi di euro aggiuntivi al nostro Paese, sempre nell’ambito di React-Eu, per la modifica di due programmi del Fondo sociale europeo (Fse) e del Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead).

Il programma nazionale Fse dell’Italia dedicato alle politiche attive per l’occupazione prevede l’utilizzo di 4,5 miliardi per sostenere l’occupazione nelle zone più colpite dalla pandemia. I fondi supplementari contribuiranno ad aumentare le  assunzioni di giovani e donne, consentiranno ai lavoratori di  partecipare alla formazione, con un’attenzione particolare alle skill digitali, e sosterranno servizi su misura per le  persone in cerca di lavoro.

Scendendo più nel dettaglio dei programmi, per sostenere l’occupazione l’Italia utilizzerà 2,7 miliardi per ridurre del 30% le imposte versate dai  datori di lavoro sui contributi previdenziali. Le piccole imprese di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna beneficeranno della riduzione se il lavoratore conserverà l’occupazione per almeno nove mesi dopo il periodo per il quale è richiesta l’agevolazione.

Quanto all’occupazione, per promuoverla l’Italia investirà 200 milioni per ridurre i contributi previdenziali  a carico dei datori di lavoro che, nel 2021 e nel 2022, assumeranno  persone di età inferiore ai 36 anni con contratti a tempo  indeterminato.

Altri 37,5 milioni serviranno per sostenere i datori di lavoro che assumono donne e si tratterà anche in questo caso di un sostegno che ridurrà i contributi previdenziali. Al Fondo nuove competenze andrà un miliardo di euro, e finanzierà le ore non lavorate, ad esempio a causa di  difficoltà dell’impresa, a condizione che siano utilizzate dai  lavoratori per frequentare corsi di formazione. Inoltre l’Italia utilizzerà 500 milioni per rafforzare e  modernizzare la rete di servizi pubblici per l’impiego per attuare  politiche attive del mercato del lavoro, mentre 81,7 milioni aiuteranno le autorità  italiane a preparare, gestire, controllare e valutare i nuovi  programmi.

Oltre ai nuovi finanziamenti dell’Fse, il programma  nazionale italiano Fead riceverà 190 milioni per fornire aiuti  alimentari alle persone bisognose. Circa 10mila organizzazioni partner in Italia forniranno pacchi alimentari più numerosi e di migliore qualità ad almeno 2,5 milioni di persone bisognose, oltre che migliori servizi sociali per i destinatari.

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