Luce verde dalla Commissione Europea per il piano italiano da 512 milioni di euro indirizzato a compensare Poste Italiane per gli investimenti sulla creazione e l’aggiornamento dei servizi digitali per la rete dei propri uffici nei piccoli Comuni. L’approvazione è avvenuta ai sensi della normativa europea sugli aiuti di Stato, e riguarda nel merito gli investimenti complementari decisi dal Governo per integrare con risorse nazionali quelli già previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La misura durerà fino al 31 dicembre 2026, con un sostegno che si concretizzerà in sovvenzioni dirette per coprire i costi di sviluppo dei progetti.
L’obiettivo della misura
A motivare l’investimento da 512 milioni di euro destinato a Poste Italiane c’è la volontà del Governo di fornire nuovi servizi digitali della pubblica amministrazione ai cittadini e alle imprese dei Comuni con meno di 15mila abitanti, intervenendo per colmare il divario digitale di cui queste aree soffrono, per stimolarne la crescita economica e lo sviluppo imprenditoriale, migliorando di conseguenza il contesto imprenditoriale e dei consumatori.
I nuovi servizi
Grazie anche al contributo di questi 512 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato Poste Italiane potrà implementare o migliorare principalmente tre tipologie di servizi. Si tratta in concreto dell’installazione e dell’ammodernamento degli sportelli automatici, o Atm, di stazioni self-service per l’accesso ai servizi pubblici digitali e di schemi interattivi e sportelli negli uffici interessati.
Le altre misure di sostegno e il “Progetto Polis”
In precedenza il Governo aveva già varato altre misure di sostegno a favore di Poste Italiane, che puntavano a realizzazione l’infrastruttura di ricarica e a creare spazi di co-working, approvate dalla Commissione Ue rispettivamente il 5 ottobre e il 19 ottobre 2022. Queste ultime insieme all’investimento appena approvato fanno parte del “Progetto Polis” che punta a mettere Poste Italiane nelle condizioni di fornire una serie di servizi alla popolazione dei piccoli Comuni e delle zone isolate della penisola.
Le norme sugli aiuti di Stato
Nel concedere il proprio nulla osta la Commissione Ue “ha valutato la misura alla luce delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, in particolare dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di alcune attività economiche a determinate condizioni – si legge in una nota della Commissione”. Secondo quanto rilevato da Bruxelles “la misura è necessaria e adeguata per migliorare l’accesso digitale e semplificare la pubblica amministrazione digitale nei settori interessati. Inoltre, la misura è proporzionata in quanto è limitata al minimo necessario e ha un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri”.