GREEN DEAL

Smartphone e hi-tech, obbligo di riparazione in tutta Europa

La Commissione Ue presenta una proposta di direttiva che punta ad allungare la vita dei dispositivi elettronici e di elettrodomestici e a sviluppare business model più sostenibili. Prevista anche l’attivazione di una piattaforma online per mettere in contatto utenti e produttori

Pubblicato il 22 Mar 2023

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Più facile la riparazione di smartphone, tablet, pc ed elettrodomestici per ridurre l’impatto ambientale, sostenere il Green Deal e contrastare l’obsolescenza programmata. E’ questa la proposta lanciata dalla Commissione Ue nel suo nuovo disegno di legge che punta a dare ai cittadini la possibilità di rivolgersi a servizi di riparazione quando la garanzia legale dei prodotti – solitamente di due anni – è scaduta. Non basta: prevista anche l’attivazione di una piattaforma online per mettere in contatto consumatori con riparatori e venditori di beni ricondizionati nella loro zona. La proposta dovrà essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

L’obiettivo dell’Europa

La perdita per i consumatori dalla scelta della sostituzione anziché della riparazione è stimata a quasi 12 miliardi di euro all’anno. Oltre a ciò si stima che l’iniziativa porterà 4,8 miliardi di euro in termini di crescita e investimenti nell’Ue.

Negli ultimi decenni, evidenzia Bruxelles, “la sostituzione di smartphone, tablet, pc, dispositivi elettronici ed elettrodomestici “è stata spesso privilegiata rispetto alla riparazione ogni volta che i prodotti diventavano difettosi e non sono stati dati incentivi sufficienti ai consumatori per ripararli alla scadenza della garanzia legale”.

Le nuove norme, viene spiegato, “renderanno più semplice ed economicamente vantaggioso per i consumatori riparare anziché sostituire i beni” e daranno “una spinta al settore delle riparazioni, incentivando nel contempo produttori e venditori a sviluppare modelli di business più sostenibili“.

I consumatori potranno dunque fare leva sul loro diritto alla riparazione per prodotti ancora tecnicamente riparabili ai sensi del diritto comunitario, rivolgendosi anche a servizi indipendenti rispetto a quelli offerti dai produttori.

Cosa prevede la proposta di direttiva

Oltre alla piattaforma online e all’obbligo dei produttori di informare i consumatori sui prodotti per i quali sono tenuti a fornire la riparazione, la proposta prevede un modulo europeo di informazioni sulla riparazione, che i consumatori potranno richiedere a qualsiasi riparatore e che garantirà la trasparenza delle condizioni di riparazione e del prezzo e renderà più facile per i consumatori confrontare le offerte di riparazione.

Ancora, sarà elaborata una norma di qualità europea per i servizi di riparazione per aiutare i consumatori a individuare i riparatori che si impegnano a offrire una qualità superiore. Questa norma per una “riparazione facile” sarà aperta a tutti i riparatori in tutta l’Ue che intendono impegnarsi a favore di norme minime di qualità, basate ad esempio sulla durata o sulla disponibilità dei prodotti.

Taglio delle emissioni di gas serra

I prodotti scartati sono spesso beni funzionali che potrebbero essere riparati ma che vengono buttati via prematuramente, generando ogni anno nell’Ue 35 milioni di tonnellate di rifiuti e 261 milioni di tonnellate di emissioni di gas a effetto serra. Inoltre la perdita per i consumatori dalla scelta della sostituzione anziché della riparazione è stimata a quasi 12 miliardi di euro all’anno. Oltre a ciò si stima che l’iniziativa porterà 4,8 miliardi di euro in termini di crescita e investimenti nell’Ur.

“La proposta – scrive la Commissione – porterà notevoli guadagni per il settore delle riparazioni. I risparmi per venditori e produttori sono stimati in circa 15,6 miliardi di euro nei prossimi 15 anni, in quanto riparano i prodotti invece di sostituirli gratuitamente in base alla garanzia legale. Anche la crescita e gli investimenti aumenteranno di 4,8 miliardi di euro in tale lasso di tempo. Inoltre, i consumatori dell’Ue otterranno notevoli risparmi, pari a 176,5 miliardi di euro nei prossimi 15 anni. La proposta comporterà anche un netto aumento dei posti di lavoro, principalmente nel settore delle riparazioni nell’Ue”.

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