In vista dell’incontro dei Ministri delle Telecomunicazioni dell’Ue del 21 maggio, una coalizione unica di gruppi di consumatori, Ong per i diritti digitali e industrie del comparto esprime “gravi preoccupazioni sul futuro quadro normativo dell’Ue per le telecomunicazioni”, soprattutto alla luce delle “ultime idee della Commissione che rischiano di minare l’internet aperta e la competitività del mercato delle telecomunicazioni dell’Ue”.
I firmatari della dichiarazione congiunta – che includono la Computer & Communications Industry Association (Ccia Europe) – invitano gli Stati Membri a garantire che l’Ue adotti “un approccio pro-competizione che benefici i consumatori” e ad opporsi a “qualsiasi proposta di intervento normativo ingiustificato“. Nel suo recente whitepaper sulle esigenze di infrastruttura digitale dell’Europa, la Commissione Europea esplora infatti vari scenari che – a detta dei firmatari – avrebbero “conseguenze dannose per i consumatori e l’economia europea”.
Un documento controverso: i nodi
Il controverso documento della Commissione menziona la possibilità di introdurre “meccanismi di risoluzione delle controversie” per il mercato dell’interconnessione IP, che in pratica potrebbe tradursi in tariffe per l’uso della rete attraverso la porta di servizio. Si tratta di una misura sostenuta anni fa dai lobbisti delle telecomunicazioni, come parte delle loro richieste iniziali per i pagamenti di una “quota equa”.
Le idee della Commissione per il settore delle telecomunicazioni includono anche l’estensione degli obblighi del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche dagli operatori di telecomunicazioni ai fornitori di servizi cloud, anche se forniscono servizi completamente diversi.
Allo stesso modo, il whitepaper accenna alla rimozione degli obblighi per gli ex monopolisti delle telecomunicazioni, a rischio di ridurre la concorrenza e aumentare i prezzi per i consumatori e le imprese europee.
Opposizione “universale” alle idee della Commissione Ue
“Queste idee pericolose sono state categoricamente respinte dalla stragrande maggioranza degli stakeholder, inclusi il corpo regolatore delle telecomunicazioni dell’Ue Berec e gli Stati Membri, solo molto di recente – afferma Daniel Friedlaender, Senior Vice President & Head of Office della Ccia Europe -. Purtroppo, la Commissione continua a cercare di sostenere i grandi operatori di telecomunicazioni a discapito della competitività dell’Europa. La dichiarazione di oggi mostra un’opposizione universale a queste idee. Siamo tutti d’accordo sul fatto che ciò danneggerebbe la concorrenza, l’internet aperta e soprattutto i consumatori europei”.
Necessari valutazione d’impatto e consultazione
“Qualsiasi intervento normativo nel mercato delle telecomunicazioni dell’Ue dovrebbe essere rigorosamente basato su prove – aggiunge Maria Teresa Stecher, Policy Manager di Ccia Europe -. Non abbiamo bisogno di idee riciclate che sono state respinte in precedenza. Andando avanti, qualsiasi nuovo scenario politico proposto richiede una valutazione d’impatto completa e una consultazione pubblica inclusiva“.