IL MONITO DELL’EUROPA

Twitter, la Ue annuncia test di verifica su rispetto regole

Il Commissario Breton: “Molto lavoro da fare per implementare politiche trasparenti, rafforzare in modo significativo la moderazione dei contenuti, proteggere la libertà di parola, affrontare la disinformazione con determinazione e limitare la pubblicità mirata”. Previsti controlli presso la sede della società a inizio 2023. Intanto sul “caso Apple” Elon Musk si rappacifica con Tim Cook. Da Mark Zuckerberg assist “parziale” alla strategia

Pubblicato il 01 Dic 2022

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I servizi della Commissione Ue effettueranno uno stress test presso la sede di Twitter all’inizio del 2023, allo scopo di verificare la conformità del social network alle normative europee. E’ quanto hanno stabilito in videoconferenza il commissario europeo Thierry Breton ed Elon Musk  alla luce delle parole dello stesso commissario, il quale aveva puntualizzato che Twitter ha ancora “molto lavoro da fare” per “implementare politiche trasparenti, rafforzare in modo significativo la moderazione dei contenuti, proteggere la libertà di parola, affrontare la disinformazione con determinazione e limitare la pubblicità mirata” secondo le norme Ue. “Tutto ciò richiede l’impiego dell’AI e di risorse umane sufficienti”, aveva puntualizzato Breton.

Twitter fuori dall’Apple Store: malinteso risolto

Musk intanto fa sapere di aver affrontato (e risolto) con il ceo di Apple Tim Cook il malinteso sulla potenziale rimozione di Twitter dall’App Store. “Ci siamo chiariti”, ha scritto su Twitter il patron di Tesla, spiegando che “Tim ha spiegato che Apple non ha mai avuto intenzione” di procedere con l’esclusione del social network. L’incontro si è tenuto nel quartier generale di Apple a Cupertino.

Era stato lo stesso Musk nei giorni scorsi a criticare Apple per aver ridotto la pubblicità su Twitter, riferendo la notizia della minaccia della rimozione, in diretta conseguenza all’avvio del processo di moderazione dei contenuti sulla piattaforma social.

L’attacco di DeSantis ad Apple

Intervistato da Fox News, aveva già definito Apple un “vassallo del Partito comunista cinese“. Ora il governatore della Florida, Ron DeSantis, in un intervento pubblicato sul suo profilo Twitter rincara la dose e attacca Apple per il suo sostegno alla Cina nel contrasto alle proteste contro le restrizioni sanitarie, sottolineando la contraddizione con le minacce – ora evidentemente smentite – di escludere Twitter dal proprio App Store. DeSantis ha citato “le notizie secondo cui Apple non sta consentendo ai dimostranti di utilizzare queste funzioni airdrop per cercare di comunicare, il che ovviamente fornisce aiuto e sostegno alla Repubblica Popolare Cinese“.

“Si vedono queste notizie, che sono molto preoccupanti, e poi si sentono anche notizie secondo cui Apple sta minacciando la rimozione di Twitter dall’App Store perché Elon Musk sta aprendo alla libertà di parola e sta ripristinando molti profili che erano stati sospesi in modo iniquo e illegittimo per la diffusione di informazioni corrette sul Covid”, ha proseguito il governatore della Florida. “Su molte cose gli esperti avevano sbagliato – ha concluso -, c’erano persone su Twitter che denunciavano ciò e la risposta del vecchio regime di Twitter era stata solo soffocare il dissenso”.

Zuckerberg “possibilista” sull’approccio Musk

Del futuro di Twitter, intanto, ha parlato anche l’amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, nel corso della conferenza New York Times Dealbook, chiarendo che il nuovo approccio alla moderazione dei contenuti introdotto da Elon Musk a Twitter “potrebbe funzionare”, almeno in parte. “Si può concordare o meno con quello che sta facendo Elon o su come lo sta facendo ma credo che sarà molto interessante vedere come si evolve”, ha detto il fondatore di Facebook, “immagino che non tutto funzionerà ma credo che alcune cose potrebbero funzionare”.

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