“Digital Minds for a new Europe” è il titolo della serie di interventi raccolti sul sito di Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione Ue e commissario uscente all’Agenda digitale. Quaranta contributi che fino al 31 ottobre accompagneranno con proposte e idee sui temi dell’innovazione il periodo che manca alla fine del mandato.
Dopo l’intervento di Eric Schmidt, executive chairman di Google, è la volta di Vaira Vīķe-Freiberga, presidente del club di Madrid, l’organizzazione no profit internazionale nata per promuovere la democrazia e l’innovazione nella comunità internazionale, ed ex presidente della Lettonia tra il 1999 e il 2007. Ecco una sintesi del suo intervento
“L’era digitale è già tra di noi, e ha già creato più cambiamenti sociali di quanto si potesse immaginare soltanto pochi anni fa. Hardware e sotware hanno fatto passi da gigante dai loro esordi, e sarebbe impossibile provare oggi a predire quali nuove applicazioni si potranno presentare sul mercato già nel futuro più immediato. Tutto ciò che si può dire è che il genio è ormai uscito dalla lampada, e che le invenzioni di persone di talento che verranno sono destinate a stupirci e a cambiare le nostre vite(…)”.
“Tutti noi abbiamo ormai sentito le storie di donne in remoti villaggi africani che sono riuscite a guadagnare denaro e dignità ottenendo informazioni fondamentali sulle condizioni del mercato sui propri prodotti artigianali grazie a un semplice telefono cellulare. Tutto il mondo è stato testimone del potere dei social media di moltiplicare l’influenza del contatto diretto e contribuire alle sollevazioni di massa che hanno ribaltato regimi oppressivi che sembravano invulnerabili. In queste e in altre situazioni la possibilità di comunicare in tempo reale hanno rafforzato individui e gruppi di persone liberandoli dai vincoli imposti dalle distanze e da autorità potenti. Nulla di tutto questo sarebbe potuto succedere senza che il terreno fosse stato preparato dall’accesso all’alfabetizzazione digitale e dalla possibilità di acquistare anche i meno costosi tra i moderni strumenti elettronici. L’alfabetizzazione digitale e il superamento del digital divide dovranno continuare a rimanere tra le più alte priorità delle nazioni sviluppate e di quelle in via di sviluppo. Per quelle più sviluppate, come l’Unione europea, la qualità dell’alfabetizzazione digitale è già diventata un punto centrale anche dei sistemi educative più tradizionali (…)”.
“La sfida principale per il future sarà quella din insegnare ai bambini il giusto bilanciamento tra il mondo virtuale e il mondo reale, e agli adulti come utilizzare le informazioni che continueranno a inondarli come le onde di un oceano (…)”.
“La disponibilità delle informazioni dovrà essere al servizio delle persone, e non schiacciarle con il proprio peso. E più che mai l’educazione dovrà formare menti capaci di dare forma a nuovi contenuti e di diventare generatori di nuove informazioni oltre che consumatori. Sapere dove si sta svolgendo una rivoluzione può essere molto importante, ma sapere cosa mettere al posto del regime appena rovesciato sarà altrettanto importante, se vogliamo evitare che una primavera piena di speranza si trasformi un autunno senza senza foglie o nel freddo inverno del nostro sconforto (…)”.
“Non c’è dubbio che il mondo digitale continuerà a essere una parte crescente delle economie mondiali (…). Sul lato della domanda non si vedono cali, l’appetito crescerà sempre di più, sia per l’intrattenimento sia per l’educazione. Quanto di queste informazioni si trasformeranno in conoscenza è la vera e propria questione”.
“Guardando a cosa sta succedento intorno a noi è certo che il mondo è destinato a cambiare. Il punto è quanto diventerà migliore (…)”.
“Il mondo digitale è tra di noi è può offrire un enorme potenziale da offrirci. Ha in serbo grandi tesori, ma anche insidie e trappole. Bambini e anziani ne usciranno trasformati. Rimane soltanto da essere sicuri che il cambiamento sia un cambiamento positive”