IL CASO LEMONWAY

“A rischio il lending crowdfunding italiano”: InnovUp lancia l’allarme



Indirizzo copiato

La società si appella a Banca d’Italia: serve una proroga dell’applicazione del divieto di stipulare nuovi contratti da parte della fintech francese. La deadline è fissata al 31 ottobre e l’associazione teme contraccolpi pesanti per le aziende del comparto: “C’è bisogno di molti mesi per individuare un’alternativa”

Pubblicato il 7 ott 2024



e-commerce, digital banking, pagamenti digitali, shopping, retail 6

InnovUp – Italian Innovation & Startup Ecosystem, si fa portavoce delle preoccupazioni espresse dalle piattaforme di lending crowdfunding associate, segnalando le grosse criticità che il settore potrebbe affrontare a seguito della vicenda Lemonway, istituto di pagamento francese che attualmente gestisce, tra le altre cose, le transazioni di oltre 200 piattaforme di crowdfunding in 29 Paesi europei e la maggior parte di quelle italiane.

Il caso Lemonway

Lo scorso 8 agosto, infatti, Banca d’Italia ha emanato un provvedimento provvisorio che riduce l’operatività di Lemonway nell’ambito di un’indagine ispettiva, che parrebbe legata a temi di adeguamento di procedure interne, Aml (Anti-Money Laundering) e Kyc (Know Your Customer) in relazione all’entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo 1503 del 2020. Il provvedimento adottato da Banca d’Italia prevede, al momento, il divieto per la fintech francese di stipulare nuovi accordi per l’offerta di servizi di pagamento, di introdurre nuovi prodotti o servizi per la clientela e di aprire nuovi conti di pagamento per gli utenti delle piattaforme già convenzionate.

Tuttavia, fino al 31 ottobre 2024, tale misura non si applica ai servizi di pagamento offerti da Lemonway ai gestori di portali di crowdfunding già autorizzati, come Ecsp, in base al Regolamento Europeo 1503 del 2020. Fino a questa data, l’apertura di nuovi wallet, l’erogazione e la restituzione dei prestiti potranno proseguire regolarmente senza alcuna conseguenza per i portali di lending crowdfunding, già autorizzati, che utilizzano Lemonway e i loro utenti (investitori e Società titolari di progetto). Resta invece bloccata l’operatività dei nuovi portali autorizzati successivamente all’adozione del suddetto provvedimento che non abbiano nel frattempo cambiato fornitore di servizi di pagamento.

L’incognita del “dopo 31 ottobre”

Tuttavia, la data si sta avvicinando rapidamente senza che i portali abbiano avuto indicazione alcuna su ciò che potrebbe accadere dopo il 31 di ottobre, in relazione all’operatività di Lemonway (se, ad esempio, saranno emesse misure inibitorie più gravi, se le misure restrittive già adottate saranno prorogate e così via) e, quindi, senza alcuna chiarezza sulla prosecuzione della propria attività che, allo stato, è strettamente dipendente da quella di Lemonway.

A fronte di tale scenario, InnovUp intende richiedere alle Autorità se abbiano effettivamente valutato la posizione dei portali autorizzati a operare da meno di un anno, i quali necessitano di un periodo di circa 9 mesi per gestire adeguatamente un’eventuale transizione verso altri operatori. Per le piattaforme di lending crowdfunding, infatti, i tempi tecnici per sostituire un fornitore cruciale come Lemonway, principale partner finanziario del settore in Italia, mercato in cui attualmente le alternative sono limitate, richiedono diversi mesi.

InnovUp fa quindi presente la necessità di considerare adeguamente anche l’utilità per i portali di disporre di un congruo periodo di tempo per valutare e implementare soluzioni alternative, se necessarie/indispensabili, evitando così di dover interrompere le campagne di raccolta fondi già in corso da parte degli emittenti e di non poter più coinvolgere nuovi investitori.

La preoccupazione di InnovUp

“Come Associazione di categoria che rappresenta la filiera dell’innovazione, di cui le piattaforme di crowdfunding sono parte integrante, manifestiamo preoccupazione per il futuro di un mercato che, nei prossimi mesi, potrebbe subire significativi cambiamenti – afferma la Presidente InnovUp, Cristina Angelillo -. Un mercato che, già negli scorsi mesi, ha subito forti rallentamenti a causa della nuova normativa europea e dei lunghi processi autorizzativi nazionali e che, ora, potrebbe registrare una nuova battuta d’arresto. Un danno non solo per il settore, ma per tutte le realtà innovative che utilizzano il crowdfunding quale strumento fondamentale per finanziare i loro progetti di sviluppo”.

Articoli correlati

Articolo 1 di 5