Dopo tante dichiarazioni negative, adesso è Mark Zuckerberg a prendere l’iniziativa e cercare di mettere in fuorigioco i critici della sua ultima creatura. Infatti, a chi dice che andrebbe molto regolata o forse addirittura bloccata Libra, la criptovaluta che Facebook vorrebbe lanciare nel 2020 come strumento di trasferimento di soldi e metodo di pagamento ufficiale all’interno del social network più grande del pianeta, lui risponde: saremo pronti nel 2020, forse un po’ dopo o magari mai. L’ambiente è in parte negativo e i fattori di rischio molto elevati. Nella sua ultima relazione trimestrale Facebook ha dichiarato agli investitori che prevede di lanciare la sua valuta digitale nel 2020, anche se “una serie di fattori” potrebbe impedire che ciò accada.
Nella sezione dei fattori di rischio della comunicazione per la trimestrale depositata presso la Sec, Facebook ha affermato di riconoscere l’importanza delle critiche a Libra che provengono da legislatori e autorità di regolamentazione di mezzo mondo da quando il progetto è stato annunciato a giugno: «Libra ha attirato un controllo significativo da parte dei governi e dei regolatori di svariate giurisdizioni e prevediamo che tale controllo continui».
Secondo Facebook, «L’accettazione da parte del mercato di tale valuta è soggetta a significative incertezze. Pertanto, non si può garantire che la Libra o i nostri prodotti e servizi associati saranno resi disponibili in modo tempestivo o addirittura che siano rilasciati. Non abbiamo una esperienza precedente con la valuta digitale o con la tecnologia blockchain, e questo potrebbe influire negativamente sulla nostra capacità di sviluppare e commercializzare con successo questi prodotti e servizi».
Per Facebook ovviamente questo improvviso impedimento esterno sarebbe negativo. David Marcus, che sta guidando per Facebook lo sviluppo di Libra e del progetto di portafoglio digitale Calibra, ha affermato che la valuta sarà uno strumento di pagamento “più efficiente, economico e sicuro” per le persone che non possono permettersi di trasferire denaro utilizzando metodi tradizionali.
Durante la conferenza di presentazione dei risultati trimestrali Zuckerberg ha commentato che qualche anno fa l’azienda «probabilmente avrebbe semplicemente presentato il prodotto e lo avrebbe cercato di fare da sola. Ora l’approccio è quello di delineare le idee e i valori che pensiamo che un eventuale servizio dovrebbe avere, lasciare aperto un periodo di tempo necessario per rispondere alle domande dei regolatori e dei diversi esperti sui vari problemi e poi capire qual è il modo migliore complessivo per andare avanti».
Tutto questo però a condizione che il contesto sia tale da permettere lo sviluppo della discussione e la sintesi a cui Facebook sperava di arrivare. Invece, a quanto pare, l’ambiente eccessivamente negativo sta rischiando di far deragliare il piano e con esso la criptovaluta.