Clienti e banche “dialogano” sempre più attraverso le piattaforme digital: un bene, certo, ma anche un potenziale rischio, soprattutto davanti alla nascita di nuove dipendenze non pienamente definite tra imprese finanziarie e non finanziarie.
Davanti a questo scenario, l’Autorità bancaria europea (Eba) ha pubblicato oggi un rapporto che fa il punto della situazione, definendo le fasi per rafforzare la capacità di vigilanza per monitorare gli sviluppi del mercato: “Questo uso delle piattaforme digitali presenta una serie di potenziali opportunità sia per i clienti dell’UE che per gli istituti finanziari e offre un notevole potenziale di trasformazione – afferma l’Authority -. Ad esempio, le piattaforme digitali possono facilitare l’accesso a prodotti e servizi finanziari, compresi prodotti e servizi transfrontalieri. Tuttavia, stanno emergendo nuove forme di interdipendenza finanziaria, operativa e reputazionale sulle quali le autorità di vigilanza hanno una visibilità limitata”. Ecco quindi la necessità di intervenire.
Le misure di vigilanza proposte
Per affrontare l’importante questione, l’Eba definisce nella relazione le fasi per rafforzare la capacità di vigilanza per monitorare gli sviluppi del mercato. In via prioritaria, nel 2022 l’Autorità aiuterà le autorità competenti ad approfondire la loro comprensione dei modelli di business basati su piattaforme digital, evidenziando opportunità e rischi. L’aiuto si concretizzerà nello sviluppo di questionari da sottoporre agli istituti finanziari regolamentati sulle piattaforme digitali e l’uso di facilitatori: questo approccio faciliterà la raccolta di informazioni su misura e proporzionata contro un mercato in rapida evoluzione. Saranno inoltre condivise informazioni sul ricorso degli istituti finanziari a piattaforme digitali e strumenti abilitanti, per facilitare un monitoraggio coordinato a livello dell’Ue.
Inoltre, l’Eba propone di proseguire gli sforzi per favorire la condivisione di conoscenze ed esperienze in materia di vigilanza sulle piattaforme digitali e sui facilitatori su base settoriale e multidisciplinare, per rafforzare un dialogo efficace tra le autorità responsabili della vigilanza del settore finanziario, della protezione dei consumatori, della protezione dei dati e concorrenza, anche attraverso azioni sotto il coordinamento del FinTech Knowledge Hub dell’Eba.