El Salvador è il primo Paese al mondo che adotta il Bitcoin come valuta legale: il Parlamento ha approvato con 62 voti favorevoli su 84 la proposta del presidente Nayib Bukele di dare corso alla criptomoneta. Il Parlamento dovrà dunque adesso redigere una nuova legge che sancisce l’adozione del Bitcoin.
Il presidente Bukele ha sostenuto la valuta digitale come strumento per aiutare i salvadoregni che vivono all’estero a inviare denaro ai familiari a casa. Il dollaro, ovviamente, resterà valido per gli stessi fini.
Il Bitcoin “garantirà inclusione finanzaria, investimenti, turismo, innovazione e sviluppo economico per il Paese”, ha scritto Bukele in un tweet dopo il voto del Parlamento. La maggioranza del Congresso è controllata dallo stesso partito del presidente, Gran Alianza por la Unidad Nacional, e dai suoi alleati.
Bitcoin per pagare beni, servizi e tasse: chi seguirà l’esempio?
L’uso del Bitcoin sarà facoltativa per le persone. Le imprese, invece, avranno l’obbligo di accettare i Bitcoin come forma di pagamento per beni e servizi. Anche le imposte potranno essere pagate in Bitcoin.
Il governo garantirà la convertibilità in dollari al momento della transazione tramite un fondo creato presso la Banca dello sviluppo di El Salvador (Bandesal). La nuova legge che dà corso legale alla criptovaluta sarà in vigore tra 90 giorni; il tasso di cambio Bitcoin-dollaro sarà fissato dal mercato.
“Ora il mercato osserverà da vicino gli esiti di questa decisione di El Salvador, inclusa la possibilità che altri Paesi ne seguano l’esempio“, ha commentato su Reuters Richard Galvin di Digital asset capital management, fondo di investimento in criptovalute. “Potrebbe essere un forte catalizzatore per il Bitcoin nei prossimi due-tre anni”.
Molti analisti pensano tuttavia che la mossa del Paese centro-americano potrebbe complicare le trattative in corso con il Fmi, da cui El Salvador cerca l’approvazione di un programma di finanziamenti da un miliardo di dollari.
Il Bitcoin soffre dopo il recupero del riscatto di Colonial
Quanto al Bitcoin, dopo un periodo in rialzo la criptovaluta è tornata a scendere nelle ultime settimane e ora soffre nuovamente per effetto del recupero di parte del riscatto pagato da Colonial Pipeline agli hacker del gruppo DarkSide, che avevano colpito il gestore americano di oleodotti con un attacco ransomware. Stando ai dati di Coin Metrics, il Bitcoin è scivolato ieri sotto i 32.000 dollari; oggi viaggia intorno ai 35.000 (dati di Coinbase).
L’Fbi è riuscita ad accedere alla “private key,” o password, di uno dei wallet per Bitcoin degli hacker e ha recuperato Bitcoin per 2,3 milioni di dollari, una parte del riscatto pagato da Colonial per farsi restituire i dati presi in “ostaggio” da DarkSide (organizzazione di cybercriminali che gli investigatori ritengono legata alla Russia). L’operazione ha gettato una nuova ombra sulla sicurezza della criptovaluta, impattando sulla quotazione.
Ad aprile di quest’anno il valore del Bitcoin aveva conosciuto un’impennata fino a 60.000 dollari. La volatilità della moneta digitale resta, tuttavia, elevata e lo scorso mese il Bitcoin è precipitato fino a quasi 30.000 dollari. Al momento la valutazione rappresenta circa la metà del valore massimo raggiunto (a fine 2017). Il Bitcoin è comunque in ripresa rispetto al 2020 (il valore è circa il triplo attualmente) e rispetto a inizio anno (+12%).