Nessuna regolamentazione del bitcoin prima del 2019. E’ la decisione emersa dal primo tavolo tra la Commissione europea, i regolatori, i supervisori e gli esperti del settore prevista oggi a Bruxelles. L’intenzione è quella di valutare le conclusioni del G20 in programma a Buenos Aires il prossimo marzo dove appunto si cercherà una strategia comune tre le “potenze” mondiali per inquadrare dal punto di vista normativo le valute digitali. Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha comunque assicurato che la Ue”continuerà a monitorare questi mercati con gli altri ‘stakeholder’ sia a livello europeo che a livello internazionale. Siamo pronti ad agire sulla base della valutazione dei rischi e delle opportunità”. Resta ferma dunque, anche da parte degli stakeholders, la volontà di tenere i riflettori puntati su un settore che ad oggi costituisce il 4-5% dell’insieme degli scambi in euro.
Questa la roadmap della Ue, secondo quanto riporta Radiocor: la Commissione da un lato verificherà norme e situazione mercati a livello nazionale e dell’intera area continentale per accertare quale sia il livello di controllo e di congruità delle regole dei mercati finanziari attuali in rapporto ai nuovi soggetti coinvolti nel settore delle criptovalute. Dall’altro lato parteciperà al confronto a livello internazionale nel quadro del G20, soprattutto tenuto conto che in Asia diversi governi – Cina e Corea del Sud in prima linea – hanno annunciato l’intenzione di regolamentare le criptovalute.
Le conclusioni a cui è arivato il tavolo di lavoro europeo sono sei. La prima è che la tecnologia blockchain è “promettente per i mercati finanziari”: “Per restare competitiva l’Europa deve incorporare questa innovazione”, ha detto Dombrovskis. Secondo: le criptovalute sono diventate oggetto di una “speculazione considerevole e ciò espone consumatori e investitori a rischi sostanziali incluso il rischio di perdita dell’investimento”. Terzo: gli allarmi su tali rischi “sono importanti” e riguardano in prospettiva anche l’Europa che finora non è stata toccata. Quarta conclusione: le Initial Coin Offerings sono diventate un modo per le imprese innovative nel settore per raccogliere ammontari significativi di finanziamenti e questa, indica la Commissione europea, “è una opportunità” che però va valutata alla luce dei rischi derivanti dall’assenza di trasparenza sull’identità degli emittenti e i piani di business sottostanti. Quinta conclusione: va valutato approfonditamente in quali circostanze le criptovalute e i servizi connessi devono essere coperti dalla regolazione esistente sia a livello nazionale che a livello europeo. E’ proprio su tale analisi che si fonderà la scelta o meno di proporre una regolazione a livello internazionale fermo restando che se la Ue dovesse convincersi della necessità di un’azione legislativa o regolamentare, lo potrà fare anche autonomamente da quanto deciso in ambito G20.
Infine l’ultima conclusione: i cripto-asset presentano dei rischi relativi al riciclaggio di denaro proveniente da attività’ illecite e al finanziamento delle attivita’ illegali (terrorismo compreso). Ecco il motivo per cui la Commissione ha proposto che gli scambi in monete virtuali e i fornitori di wallet siano soggetti alla direttiva sul riciclaggio sulla quale è stato raggiunto un accordo tra i co-legislatori europei.
Tutto questo mentre il bitcoin in circa 40 minuti ha guadagnato quasi 600 dollari. Su Bitstamp, la criptovaluta sale del 6,3% a 10.191 dollari. Su Coinbase avanza del 5,9% a 10.162,5 dollari. Non sembra ci sia un fattore trainante che giustifichi un tale balzo ma c’è chi fa notare che la valuta digitale sembra volere inseguire l’andamento al rialzo del Nasdaq. Bitcoin è abituato a picchi di volumi di scambi ma quello in corso è il primo degli ultimi giorni al rialzo.
A inizio febbraio la Commissione Ue ha inaugurato Osservatorio e Forum su blockchain e bitcoin con il sostegno del Parlamento europeo all’interno della task force FinTech istituita nel 2016. L’iniziativa “metterà l’Europa in condizione di utilizzare al meglio opportunità, competenze e leadership così da avere tecnologie d’eccellenza” ha spiegato su Twitter Roberto Viola Director General DG Connect.
Obiettivo evidenziare gli sviluppi più importanti della tecnologia anche oltre il “tradizionale” impiego nel mercato della criptomenta, promuoverne i protagonisti europei e rafforzare l’impegno assunto a livello europeo con i diversi soggetti coinvolti nel settore. La Commissione Ue prevede che questo tipo di tecnologie influiranno sui servizi digitali e trasformeranno i modelli aziendali in molteplici settori, ad esempio in ambito sanitario, assicurativo, finanziario, energetico, logistico e nel settore della gestione dei diritti di proprietà intellettuale o dei servizi pubblici.