Il debutto di Coinbase al Nasdaq ha soddisfatto gli investitori e apre la strada a nuove operazioni di mercato per le aziende del fintech. La piattaforma per lo scambio di criptomonete, che raccoglie quelle che hanno corso legale in 32 Paesi, si è quotata ieri con un direct listing che ne ha portato la capitalizzazione fino a 100 miliardi di dollari per poi assestarsi a 86 miliardi. Questa cifra porta la valutazione di mercato di Coinbase al di sopra di quella del Nasdaq e dell’Intercontinental Exchange messi insieme.
Il debutto di Coinbase non è stato senza altalene: le azioni hanno aperto a 381 dollari, sono schizzate rapidamente a 429,5 per poi chiudere a 310 dollari, ben al di sotto del prezzo di partenza. Tuttavia il titolo si è mantenuto ben oltre il prezzo di riferimento indicato la sera prima della quotazione, 250 dollari. Un minimo che non è mai stato toccato negli scambi reali.
Oggi le azioni di Coinbase si sono apprezzate fino al’11% nell’early trading per poi stabilizzarsi a +9,4%, ovvero a 358,61 dollari.
“Il mercato delle criptovalute deve ancora stabilizzarsi”
“C’è, ovviamente, entusiasmo, perché questa quotazione rafforza l’idea che, al momento, si può investire non nelle criptovalute di per sé ma nelle aziende che già hanno un business nel mondo delle criptovalute”, ha commentato Ipek Ozkardeskaya, senior analyst di Swissquote Bank, sull’agenzia Reuters. “A un certo punto ci sarà una normalizzazione nei livelli di transazioni in criptomonete e questo è esattamente quello che gli investitori tradizionali stanno cercando di capire: questi livelli sono normali? Probabilmente no”.
Il primo direct listing per il Nasdaq
La strada scelta da Coinbase per la quotazione in Borsa è stato un “direct listing”, che prevede la vendita delle azioni senza aver individuato in anticipo i sottoscrittori. Si tratta della stessa scelta fatta a suo tempo da Spotify, Roblox, Slack e Palantir, ma nel listino del Nyse. Coinbase ha dunque il primato di essere la prima quotazione diretta sul Nasdaq. La società ha messo sul mercato circa 115 milioni di azioni ordinarie di Classe A.
Fondata nel 2012 da Brian Armstrong e Fred Ehrsam a San Francisco, Coinbase ha 56 milioni di utenti globali e asset sulla sua piattaforma stimati a 223 miliardi di dollari, pari all’11,3% di quota di mercato sul totale dei crypto-asset, riporta Reuters.
Nel primo trimestre del 2021, secondo i dati preliminari annunciati dall’azienda, Coinbase ha fatturato 1,8 miliardi di dollari (nove volte di più rispetto al primo trimestre 2020), mentre l’utile netto è schizzato da 32 milioni a 730-800 milioni di dollari. Gli utenti mensili che effettuano transazioni sno 6,1 milioni contro 2,8 milioni nel trimestre precedente. Nell’intero 2020, i ricavi sono raddoppiati anno su anno a 1,28 miliardi e l’utile è di 322,2 milioni (risultato positivo dopo un 2019 in perdita).