L'INTERVENTO

Consob, Savona: “Algoritmi danno stabilità ai mercati finanziari”

Il presidente della Commissione durante il suo discorso annuale: “Solo l’ignoranza porta a pensare che con essi si possa speculare”. E poi propone l’istituzione di una criptovaluta pubblica

Pubblicato il 16 Giu 2020

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Grazie agli algoritmi si possono “stabilizzare le quotazioni con decisioni oggettive che prescindono dalle valutazioni personali”. “Solo l’ignoranza dello strumento induce a ritenere che, con gli algoritmi, le decisioni possono sfuggire meccanicamente di mano e, con essi, si possa speculare in borsa”. Ad affermarlo durante il discorso annuale ala comunità finanziaria è Paolo Savona, presidente della Consob: ”L’uso di algoritmi basati sull’intelligenza artificiale – sottolinea – l’uso di linguaggi sempre più potenti, come quelli della fisica quantistica, e di computer adeguati, impongono una modifica epocale ai livelli di professionalità necessari”. Fatta questa premessa Savona appare preoccupato del fatto che l’Italia possa rimanere indietro in questo campo rispetto a quanto sta avvenendo su altri mercati internazionali: “Stiamo ancora discutendo sulla opportunità o meno di usare l’intelligenza artificiale – aggiunge – mentre una parte crescente degli operatori politici ed economici, pubblici e privati, nel mondo già fanno ricorso alle nuove tecniche”. 

Poi il presidente della Commissione Nazionale per le società e la borsa pone l’accento sul fatto che sia necessaria la creazione di “una base informativa comune quanto più ampia possibile, accessibile dalle autorità di controllo, fissando regole adeguate per l’accesso, al fine di lottare contro la criminalità organizzata o singoli atti criminali e il finanziamento del terrorismo”. A garantire la sicurezza informatica dei dati, aggiunge, deve essere lo Stato: “Questo servizio deve essere considerato un vero e proprio ‘bene pubblico’, ossia un bene la cui produzione va garantita e protetta per tutelare l’interesse generale e, pertanto, messo a disposizione di tutti”. Le tecniche di Data Science, ribadisce Savona,“sono le uniche che garantiscono scelte di investimento oggettive su basi razionali, trasparenti e verificabili”, grazie alle quali gli scambi finanziari “avverrebbero esclusivamente con algoritmi che forniscono una previsione oggettiva di come si comporterà il mercato al mutare delle informazioni, eliminando speculazioni, errori di valutazione soggettivi o comportamenti illegali”.

Ma il discorso di Paolo Savona non si è fermato all’importanza degli algoritmi: il presidente di Consob infatti ha posto l’accento anche sull’importanza della creazione di una criptovaluta pubblica: “’Se se ne disponesse la nascita – afferma – il sistema dei pagamenti si muoverebbe in modo indipendente dalla gestione del risparmio, che affluirebbe interamente sul mercato libero, cessando la simbiosi tra moneta e prodotti finanziari, affidandone la gestione in modo indipendente ai metodi messi a punto dai registri contabili decentrati e dalla Scienza dei dati”.

“Stati sovrani e organizzazioni private hanno annunciato la creazione di nuove monete criptate gestite su basi contabili decentrate”, aggiunge Savona, mentre però banche e intermediari del risparmio “mostrano esitazioni e perfino resistenze nel collocare la loro attività ordinaria nella sfera delle tecnologie informatiche, sollevando istanze etiche comprensibili, ma che, non di rado, celano la difesa delle rendite permesse dall’architettura normativa vigente”. 

“’La maggior parte dei Governi – afferma – sembrerebbe non voler procedere verso la creazione di una propria criptomoneta, né intendono farlo congiuntamente”, a fronte di alcune realtà “come la Cina e la Russia”, che “forti di loro autonomi protocolli, intendono però realizzarla nell’intento sia di avvantaggiarsene a scopi di riequilibrio geopolitico economico, sia di proteggersi dagli effetti sgraditi, quali la perdita di controllo delle informazioni nazionali, e da quelli graditi, come l’impossessamento di quelle dei paesi concorrenti”.

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