L’INTERVISTA

CrescItalia, Donadeo Spada: “Fintech asset strategico per il Paese”

Le piccole e medie imprese piegate dall’emergenza energetica e dalla crisi internazionale. Determinante una maggiore efficienza del mercato del credito: intelligenza artificiale chiave di volta 

Pubblicato il 30 Set 2022

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L’emergenza energetica con le bollette di luce e gas alle stelle sta piegando le imprese. Soprattutto le medio-piccole. Realtà che sono alle prese anche con una crisi di liquidità. Quest’ultima sta frenando i loro piani di innovazione, sviluppo ed espansione. Ecco perché, in questo quadro, risulta cruciale supportare le pmi sotto il profilo finanziario, garantendo loro un supporto stabile e rapido per la loro crescita. Non a caso, gli imprenditori più lungimiranti e più aperti alle novità – anche nel settore del credito – si rivolgono alla finanza alternativa per far fronte a questa crisi di liquidità.

“Una maggiore efficienza nel mercato del credito è possibile. E può arrivare grazie al fintech”: Mattia Donadeo Spada, ceo di CrescItalia – la piattaforma digitale che si pone come cerniera tra le piccole e medie imprese e i capitali non bancari, promuovendo l’incontro tra il tessuto imprenditoriale italiano e gli investitori – fa il punto con CorCom sullo scenario in evoluzione e su come affrontare le nuove emergenze.

“Alternativo al sistema bancocentrico tradizionale, il fintech può offrire tre vantaggi per ottenere nuovi finanziamenti. Primo: l’intelligenza artificiale rende i processi più snelli, veloci e trasparenti per le pmi. Secondo: le aziende possono assicurarsi il denaro di cui hanno bisogno in tempi stretti. Terzo: la tecnologia consente di avere maggiori informazioni in minor tempo su una pmi e di condividerle tra differenti operatori del settore. Con il risultato di accorciare i tempi di erogazione di un mutuo o di un prestito per quella stessa pmi”.

E qui entra in gioco CrescItalia: “Il nostro obiettivo è creare una connessione sempre più attiva ed efficiente tra i diversi operatori di mercato per una crescita continua di sistema”, spiega Donadeo Spada che si fa portavoce delle crescenti difficoltà degli imprenditori a causa dei costi galoppanti di energia e materie prime a cui si aggiungono i tempi lunghi della burocrazia e la morsa della pressione fiscale.

Donadeo Spada, prima la pandemia e ora la guerra in Ucraina con il suo contraccolpo economico: un doppio terremoto per le piccole e medie imprese. Il fintech può davvero aiutare?

Pandemia e scenario internazionale di crisi stanno spingendo le imprese a ripianificare sia il loro posizionamento competitivo – pensiamo a quelle che esportavano con la Russia – sia le loro strategie. Ritengo che in questa situazione il digitale stia diventando cruciale per le pmi: sia per vendere i propri prodotti che per acquistare materiali, sia per la gestione della propria finanza. È un dato di fatto che le banche, nonostante la spinta al credito agevolata dalle garanzie di Stato, stiano erogando un minor numero di finanziamenti e quasi esclusivamente ai clienti storici. Per i suoi vantaggi, consideriamo il fintech una risorsa, un trampolino di lancio più che una scialuppa di salvataggio.

Il fintech può dunque rappresentare una leva per essere più competitivi a livello nazionale e internazionale? 

Sì, è sicuramente una spinta per le nostre imprese e la nostra economia. Lo è perché le banche stanno chiudendo progressivamente le filiali sul territorio, lo è perché è una risorsa per gli stessi istituti di credito che possono dare continuità ai propri servizi con nuovi strumenti. Il fintech è un’opportunità di crescita.

E anche di democratizzazione del credito?

Certamente. Ha fatto venir meno il rapporto diretto e personale tra impiegato della banca e imprenditore. Un filo che si è logorato negli ultimi tempi e che si è spezzato durante il lockdown. La pandemia ha accelerato la trasformazione del sistema bancario orientandolo verso la tecnologia e modificando le relazioni con i clienti storici. Oggi le banche vivono una metamorfosi: propongono ai loro clienti una varietà di prodotti – dai conti correnti alle assicurazioni fino ai contratti di telefonia mobile – e puntano esse stesse sul fintech. Questo perché la finanza complementare e alternativa conviene alle imprese, dato che opera con minori vincoli di natura patrimoniale e normativa rispetto alla tradizionale erogazione del credito bancario. Ma conviene anche agli investitori per la mole di dati che in real time possono conoscere: stato patrimoniale, business e margini di crescita e altri elementi ancora a riguardo di un’impresa. In sintesi, il fintech valorizza l’incontro tra il mercato degli investitori e l’economia reale in tutte le sue forme. Pensiamo, per esempio, alle piattaforme di marketplace, di crediti commerciali, di social lending e di crowdfunding.

Secondo il ministro Vittorio Colao il fintech può aiutare a sviluppare nuove idee e portare efficienza nel mercato del credito: concorda? 

Sì, può essere un valore aggiunto per il mercato del credito. Anche se l’Italia non considera ancora il fintech un asset strategico dell’economia. Basti dire che finora nessun governo ha fatto qualcosa per questo settore. Tuttavia, molto è stato fatto da Roma sul tema delle garanzie alle imprese – essenziali per le banche per erogare credito – senza le quali tante aziende sarebbero naufragate. Nonostante le pmi siano spesso spaventate dal fintech perché legate al sistema bancario tradizionale, si potrà raggiungere un maggior livello di efficienza nel mercato del credito quando queste imprese vorranno finalmente affidarsi ai benefici della digitalizzazione.

E quali sono le novità riguardo alla vostra piattaforma?

La piattaforma è il nostro cuore fintech su cui continuiamo a investire sia in professionalità che in funzionalità per ampliare il suo perimetro di utilizzo. Inoltre, entro fine settembre, sarà ultimato un questionario ad hoc per dare una valutazione esg (Environmental, Social and Governance, ndr) alle imprese che vorranno completarlo direttamente sulla nostra piattaforma. Questo assessment esg non sarà solo un valore culturale, ma come CrescItalia punteremo a “premiare” le performance esg offrendo alle imprese tassi agevolati. Infine, ai crediti commerciali, abbiamo affiancato sulla nostra piattaforma anche le cessioni dei crediti fiscali e dei crediti verso la Pubblica Amministrazione. E per continuare ad assicurare il massimo supporto finanziario alle piccole e medie imprese virtuose, siamo in procinto di lanciare anche un nuovo programma di lending. Programma che, questa volta, includerà anche finanziamenti di importi più limitati: da 25mila euro a un milione.

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