Saranno la Banca d’Italia e la Consob a esercitare i poteri su negoziazioni e prestatori di servizi nell’ambito delle cripto-attività. Lo stabilisce un decreto legislativo approvato ieri, in esame preliminare, dal Consiglio dei ministri.
Il documento adegua la normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento Ue 2023/1114 del Parlamento e del Consiglio europei, datato 31 maggio 2023, per l’appunto relativo ai mercati delle cripto-attività, che a sua volta ha modificato i regolamenti 1093/2010 e 1095/2010 e le direttive 2013/36/Ue e 2019/1937.
Cosa comporta l’approvazione del decreto legislativo
Il dispositivo, esaminato su proposta del ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto e del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, individua come detto la Banca d’Italia e la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) quali autorità competenti a esercitare i poteri autorizzatori (ai fini dell’emissione, dell’offerta al pubblico e della richiesta di ammissione alla negoziazione dei token, nonché ai prestatori di servizi per le cripto-attività), di vigilanza, di indagine e sanzionatori, previsti dal regolamento.
Inoltre, il decreto provvede a dettare la disciplina di armonizzazione minima applicabile a tutti gli operatori in cripto-attività, le discipline speciali applicabili a singole categorie di operatori; il regime sanzionatorio e le disposizioni di coordinamento.
Calano le criptovalute: Bitcoin verso la soglia dei 60mila dollari
Nel frattempo le criptovalute, al centro delle nuova normativa, registrano nel complesso un netto calo, con gli investitori che guardano all’incertezza sulla politica monetaria da parte della Fed. In particolare, il Bitcoin cede il 2,2% a 62.222 dollari, e torna praticamente ai livelli di maggio. La più famosa delle monete virtuali, lo scorso marzo aveva toccato il valore massimo a 73.797 dollari. In calo anche le altre criptovalute, tra cui Ethereum (-1,6%), Solana (-3,2%) e Avalanche (-2,8%).