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Criptomonete, 14 milioni gli italiani interessati. Vola la blockchain

Il metodo più usato sono gli exchange (40%) seguiti da Atm (19%) e servizi di wallet che permettono l’acquisto diretto (18%). Gli investimenti nella tecnologia di registri distribuiti hanno raggiunto i 42 milioni di euro, in crescita del 50% anno su anno. Intanto il settore si prepara a un’altra bancarotta: Chapter 11 per Genesis

Pubblicato il 20 Gen 2023

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Sono 14 milioni gli italiani che hanno già acquistato criptovalute o token, o che dichiarano di essere interessati a farlo in futuro. Il metodo più usato per entrare in possesso di questi strumenti sono gli exchange di criptovalute (40%), seguiti da Atm di criptovalute (19%) e servizi di wallet che permettono l’acquisto diretto (18%). Il 52% degli italiani ha utilizzato sistemi indiretti tramite servizi di trading finanziari tradizionali e la propria applicazione bancaria. Gli exchange di criptovalute sono anche il metodo di custodia preferito da oltre la metà degli italiani, che però utilizzano diffusamente anche non custodial wallet. I 3 exchange più utilizzati sono Coinbase, Crypto.com e Binance.

Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano.

Numeri, inferiori, invece, per gli Nft: il 9% degli italiani dichiara di averli acquistati e il 14% intende acquistarne in futuro. Gli Nft preferiti dagli italiani sono quelli collegati a opere d’arte digitali, avatar e collectible.

L’aumento delle blockchain aziendali

Guardando al contesto italiano, il 2022 ha visto un deciso aumento dei progetti Blockchain aziendali. Gli investimenti hanno raggiunto i 42 milioni di euro, +50% rispetto al 2021. Nel 33% dei casi sono legati al settore finanziario e assicurativo, nel 23% legati al retail e alla moda, principale novità del 2022. Ma si segnalano anche il settore automobilistico e della pubblica amministrazione, rispettivamente il 10% e il 7% del mercato. Aumenta anche l’interesse degli italiani per le cryptovalute e i token: più di 7 milioni li hanno già acquistati e altri 7 milioni dichiarano di essere interessati a farlo in futuro.

Il mercato mondiale

Da una parte il fallimento di Terra-Luna e della piattaforma Ftx, dall’altro il cambio del meccanismo di consenso di Ethereum che permette di risparmiare il 99% dell’energia, il record assoluto del valore transato in stablecoin, e la forte crescita dei progetti verso il Web3. Nonostante l’anno difficile delle crypto, che ha portato al cosiddetto cryptowinter, non rallentano i progetti Blockchain di aziende e PA nel mondo. Nel 2022 ne sono stati identificati 278, +13% rispetto ai 245 del 2021. In totale sono state censite 2.033 iniziative a livello globale tra il 2016 e il 2022, 1.046 delle quali progetti già avviati (sperimentazioni o già in produzione).

Sono in calo i progetti Blockchain for business (67 iniziative nel 2022, -43% rispetto al 2021), che rimangono però la maggioranza del totale dei casi censiti in 7 anni a livello internazionale (568, 54% del totale). Sono in aumento, nonostante le difficoltà delle crypto, le applicazioni Internet of Value su criptovalute, stablecoin e Cbdc per lo scambio di valore (100 iniziative nel 2022), che rappresentano il 28% del totale. Mentre sono in forte crescita i progetti Decentralized web che più si avvicinano al paradigma Web3 (con 111 casi nel 2022, in aumento del +98%), con applicazioni decentralizzate (DApp) e molte iniziative legate agli Nft.

“Il 2022 è stato un anno di estremi per il mondo Blockchain – spiega Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger -. Assieme allo scoppio drammatico di alcune bolle e a un deprezzamento prolungato di tutti i crypto-asset, il cosiddetto cryptowinter, si è compiuto il consolidamento del lavoro di sviluppo iniziato anni fa, a dimostrazione di una vitalità tecnica e di un pragmatismo ingegneristico senza precedenti. Oggi, le aziende stanno sfruttando il momento per concentrarsi sulla sperimentazione di progetti Web3, lontane dal clamore mediatico e dalle meccaniche più speculative. Il mondo Blockchain sta accedendo a una nuova fase: finito l’hype, è iniziato il tempo di costruire”.

“Il 2022 è stato caratterizzato da un notevole sviluppo delle piattaforme Blockchain con particolare attenzione all’aumento della scalabilità e alla riduzione del consumo energetico – prosegue Francesco Bruschi, Direttore dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger -. Ethereum si è modificato, riducendo il consumo nel processo di validazione. Bnb Chain, la principale Blockchain per numero di DApp e utenti attivi, ha creato un vero e proprio standard operativo basato su soluzioni con fee basse, ma meno decentralizzate, e promuovendo lo sviluppo di DApp spesso copiate da altre piattaforme, finanziando ingentemente gli sviluppatori. Tra le applicazioni più interessanti si segnala l’introduzione da parte di piattaforme “classiche” come Instagram di token nei propri mondi e i crypto-asset sono diventati un’alternativa agli strumenti principali di supporto economico all’Ucraina, consentendo di raccogliere decine di milioni di dollari da piccoli donatori in tutto il mondo”.

Internet of Value

Le applicazioni Internet of Value (IoV) riguardano l’utilizzo di criptovalute, stablecoin e Cbdc per lo scambio di valore. Queste soluzioni sono in fase di maturazione e sono in cerca di legittimazione. Il collasso dell’ecosistema Terra-Luna e il fallimento dell’exchange Ftx, avvenuti nell’anno appena trascorso, hanno messo a dura prova la fiducia di aziende e consumatori, contribuendo al crollo del mercato delle criptovalute con un impatto negativo sulle aziende del settore, che però continuano a esplorare questo settore. Le valute digitali sono anche al centro delle sperimentazioni di Governi e banche centrali che guardano alle Cbdc: 59 delle 100 principali banche al mondo hanno attivato almeno un progetto legato all’utilizzo di stablecoin, Cbdc oppure a servizi di custodia e di investimento in criptovalute. Il Digital Euro è a metà della fase investigativa iniziata nell’ottobre 2021: la strada per la creazione di una forma digitale di moneta, legalmente riconosciuta e utilizzabile su piattaforme Blockchain (criptovalute, stablecoin o Cbdc), è ancora all’inizio e rimane incertezza su quali saranno gli strumenti che per primi riceveranno la legittimazione necessaria per essere utilizzati dalle aziende nel Web3. In questo scenario, la regolamentazione giocherà un ruolo cruciale.

Blockchain for business

Un secondo ambito di applicazione è quello dei progetti in cui i processi di business tradizionali vengono replicati utilizzando tecnologie Blockchain. Le aziende che sviluppano questi progetti perseguono obiettivi di efficientamento dei processi esistenti, utilizzando le tecnologie Blockchain per semplificare l’accesso e la condivisione dei dati (nel 56% dei casi), per garantire la trasparenza e l’immutabilità delle informazioni (38%) o per realizzare processi affidabili attraverso gli smart contract (6%). Il momento di difficoltà di questi progetti, proseguito nel 2022, non è sintomo del fallimento di una tecnologia, ma piuttosto della complessità di progetti di ecosistema ampi.

Decentralized web

Questi progetti sono cresciuti molto nel 2022, anche grazie al forte hype che si è sviluppato nel 2021 sugli Nft, soprattutto con la creazione di digital collectible. Sempre più spesso le aziende provano a costruire intorno agli Nft delle strategie di business che includano anche l’accesso a servizi esclusivi o esperienze nel Metaverso. In particolare, molti attori nel business della moda e del lusso hanno avviato progetti di emissione di asset, sia “phygital”, sia puramente digitali, costruendo nuove strategie di business intorno agli Nft

Anche le applicazioni decentralizzate hanno proseguito la loro evoluzione. In particolare, le Dao e i sistemi di governance distribuita su Blockchain hanno attirato l’attenzione di aziende tradizionali, ad oggi però, questi modelli decisionali partecipativi e decentralizzati sono utilizzati quasi esclusivamente dalle DApp più mature, come quelle del mondo DeFi.

Tokenise Europe 2025: l’iniziativa Ue

Il fenomeno della tokenizzazione – ovvero la trasformazione e rappresentazione di un bene o una risorsa reale sotto forma di ‘token’ (gruppo di informazioni digitali) all’interno di una infrastruttura basata sulla tecnologia di registri distribuiti – merita un maggior rilievo a livello europeo. Questa la conclusione cui approda il Report dell’iniziativa “Tokenise Europe 2025”, avviata dalla Commissione Europea e dall’Associazione delle banche tedesche Bankenverband con il supporto della società di consulenza Roland Berger e cui hanno aderito oltre 20 partner, tra cui l’Associazione Bancaria Italiana, di numerose nazioni europee (Italia, Francia, Germania, Liechtenstein, Portogallo, Spagna e Svezia). L’Abi ha partecipato attivamente ai lavori che sono approdati alla definizione del Report condiviso.

I promotori dell’iniziativa sottolineano l’importanza, per l’Europa, di una economia tokenizzata nello scenario competitivo globale e la necessità di comprendere come la nuova tecnologia possa creare un potenziale per nuovi servizi e modelli di business in tutta Europa. Una diffusa consapevolezza, in tal senso, non si è tuttavia ancora consolidata, in parte a causa della mancanza, fino ad ora, di un quadro legale e normativo omogeneo. È necessario ampliare le conoscenze tanto nel settore pubblico quanto in quello privato, così da sfruttare il potenziale disponibile. In tal senso, l’Europa deve recuperare il terreno perduto.

La tokenizzazione sarà un fattore chiave per rendere l’Unione Europea più competitiva e manifestarne la resilienza strategica nei prossimi anni. Catene di distribuzione, servizi di trade finance, logistica e servizi pubblici potranno tutti essere trasformati in processi continui ed efficienti. L’introduzione di un’economia tokenizzata nei mercati finanziari porterà a un più alto livello di efficienza e maggiore sicurezza e fiducia, riducendo notevolmente la complessità.

Assieme ad oltre 20 partner di alto profilo, espressione dei mondi delle aziende private, dei settori industriale, finanziario e digitale, la Commissione Europea e l’Associazione delle banche tedesche Bankenverband hanno collaborato con Roland Berger per produrre il Report sull’iniziativa Tokenise Europe 2025

Genesis ricorre al Chapter 11

Altra bancarotta nell’universo delle criptovalute. La piattaforma Genesis, di proprietà della conglomerata Digital Currency Group, e due sue sussidiarie (Genesis Global Capital e Genesis Asia Pacific)
hanno fatto ricorso al Chapter 11
della legge fallimentare statunitense, che consente alle imprese di ristrutturare il debito, presso la Corte federale di Manhattan.

Nel file presentato la società ha elencato oltre 100mila creditori, con passività aggregate che vanno da 1,2 a 11 miliardi di dollari.

Nelle scorse settimane, per scongiurare la bancarotta, Genesis aveva licenziato il 30% del personale. L’exchange, quindi, dovrebbe aggiungersi alla lista di piattaforme vittime del crollo di valore delle criptovalute nel 2022; Genesis, in particolare, ha subito forti perdite dopo i prestiti concessi a Alameda Research, la holding di Ftx, e all’hedge fund di Criptovalute Three Arrows Capital, entrambi falliti. Le esposizioni di Genesis alle quali non riuscirebbe a far fronte ammonterebbero a circa 3 miliardi.

Verso la riapertura di Ftx?

Intanto il nuovo ceo di Ftx, John Ray, ha detto che esiste la possibilità di far ripartire la piattaforma di criptovalute, finita in bancarotta. L’obiettivo del curatore fallimentare è di restituire il denaro ai clienti e ai creditori della società fondata da Sam Bankman-Fried. Nella sua prima intervista da quando ha preso in gestione Ftx, a novembre, Ray ha dichiarato al Wall Street Journal di aver messo in piedi una task force per far ripartire Ftx.com, il maggior exchange internazionale della società. Un’eventuale riapertura potrebbe generare più valore di quanto si potrebbe ottenere semplicemente liquidando gli asset o vendendo la piattaforma, secondo l’amministratore delegato. La scorsa settimana, Ftx ha comunicato in tribunale di aver recuperato 5 miliardi in asset liquidi e 4,6 miliardi di dollari in investimenti.

Criptomonete, la posizione della Ue

Al forum economico di Davos riflettori sulle criptovalute. Intervenuta all’evento del Wef, commissaria europea alla Stabilità finanziaria Mairead McGuinness nel mercato delle criptovalute ha evidenziato che “è un errore separare rigidamente buoni e cattivi”.

“La regolamentazione deve comprendere anche coloro che operano avendo buone intenzioni, ma commettono degli errori”, ha osservato McGuinness.

Un problema di mentalità

Molti dei criptoasset senza garanzie sono offerti da persone che se ne stanno in “sunny places for shady people”, ovvero da persone senza scrupoli che se ne stanno in paradisi esotici, un riferimento al fondatore di Ftx, Sam Bankman-Fried, che è stato arrestato alle Bahamas dopo il clamoroso collasso della sua piattaforma di trading. A dirlo governatore della banca centrale olandese Klaas Knot che dal dicembre 2021 riveste la carica di presidente del Financial Stability Board. Knot ha spiegato che nel mondo delle cripto c’è un problema di mentalità per cui si cerca spesso di raggirare il prossimo promettendo ritorni impossibili e questo rende difficile stabilire un clima di fiducia. E se gli investitori fanno grandi scommesse sui criptoasset utilizzando la leva, allora questo può portare a rischi per la stabilità finanziaria. Per regolare questo settore, ha aggiunto Knot, serve un quadro regolatorio globale perché normative nazionali sono inefficaci.

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