Gli exchange di tutto il mondo finiscono nel mirino dell’International organization of securities commissions (Iosco), l’associazione di organizzazioni che regolano i mercati mondiali dei titoli e dei futures. L’allerta è scattata dopo il crollo di Ftx, caso che ha reso più urgente la necessità di una regolamentazione del settore delle criptovalute. Come spiegato da Jean-Paul Servais, presidente dell’organismo di vigilanza, “prendere di mira tali piattaforme ‘conglomerate’ sarà l’obiettivo per il 2023”, attraverso un processo di regolamentazione che “potrebbe attingere a principi di altri settori che gestiscono conflitti di interesse, come le agenzie di rating del credito e i compilatori di benchmark di mercato, senza dunque dover ricominciare da zero”.
I criptoasset come il bitcoin esistono da anni, ma i regolatori non sono mai intervenuti con regole ad hoc. L’implosione di Ftx, che ha lasciato circa un milione di creditori con perdite per un totale di miliardi di dollari, ha rappresentato la spinta decisiva in questo senso: “Questo caso aiuterà a cambiare la situazione”, ha detto Servais, spiegando che dei rischi delle criptovalute non c’è una percezione omogenea a a livello internazionale: “Alcune persone pensano che non sia ancora un problema materiale”, ha puntualizzato. “Le cose, tuttavia, ora stanno cambiando e, a causa dell’interconnessione tra diversi tipi di attività, penso che ora sia importante poter avviare una discussione”.
Verso una guida all’applicazione dei principi di Iosco alle criptovalute
Iosco, che coordina le regole per i paesi del G20 e altri, ha già stabilito i principi per la regolamentazione delle stablecoin, ma ora l’attenzione si sta spostando sulle piattaforme che le commerciano. Nella finanza tradizionale c’è una separazione funzionale tra attività come l’intermediazione, il commercio, i servizi bancari e l’emissione, ciascuna con il proprio insieme di regole di condotta e salvaguardie. Servais ha chiarito che i “conglomerati” di criptovalute come Ftx, che svolgono molteplici ruoli come servizi di intermediazione, custodia, trading proprietario, emissione di token tutti sotto un unico tetto, “danno origine a conflitti di interesse”: “Per motivi di protezione degli investitori, è necessario fornire ulteriore chiarezza a questi mercati di criptovalute attraverso una guida mirata nell’applicazione dei principi di Iosco alle criptovalute“, ha chiarito. Il rapporto di consultazione su questi argomenti sarà pubblicato nella prima metà del 2023.
Nuovi cryptomercati Ue “punto di partenza interessante”
La Iosco, con sede a Madrid, è un organismo “ombrello” per gli organismi di vigilanza del mercato come la Securities and exchange commission negli Stati Uniti, Bafin in Germania, la Financial services agency del Giappone e la Financial conduct authority del Regno Unito, che si impegnano tutte ad applicare le raccomandazioni dell’organismo. Secondo il presidente Servais, che presiede anche l’autorità di regolamentazione finanziaria belga Fsma, i nuovi mercati dell’Unione Europea in criptovalute o framework MiCA rappresenterebbero “un ‘punto di partenza interessante’ per lo sviluppo di una guida globale sulla supervisione degli operatori di criptovalute”.