IL REPORT

Digital banking, Italia al ralenti: solo il 12% degli istituti pronti al salto nell’open finance

Cybersecurity, integrazione dei processi e mancanza di skill le tre sfide al top. La fotografia scattata nel report Forrester promosso da Sopra Steria. E-commerce e fintech i settori più avanzati nell’utilizzo di ecosistemi digitali

Pubblicato il 02 Dic 2021

digitale-fintech-internet

Digital banking, ancora non ci siamo. Nonostante l’accelerazione della digital transformation il mondo finanziario italiano è ancora un passo indietro. Emerge dal report “Master Ecosystems To Be Future-Ready In Banking” di Forrester Consulting promosso da Sopra Steria, secondo cui solo il 12% delle banche è pronto ad abbracciare il modello operativo basato sull’ecosistema richiesto nell’era dell’Open Finance. E-commerce e Fintech rappresentano i settori che maggiormente adottano ecosistemi digitali bancari.

Finanza in cerca di nuovi modelli di business

“Il futuro del settore bancario dovrà essere sempre più connesso e innovativo, tenendo il passo con le trasformazioni sociali ed economiche attuali – ha affermato Andrea Di Filippo, Direttore Divisione Servizi Finanziari di Sopra Steria Italia -. I modelli di business, al fine di rimodellare i servizi finanziari nel prossimo decennio, stanno cambiando, focalizzandosi sempre più sull’open banking e l’open finance. Sopra Steria è pronta a interpretare le esigenze del settore, grazie soprattutto al capitale umano e alle competenze che può mettere in campo: per noi due asset irrinunciabili di cui spesso le banche italiane lamentano la mancanza con ricadute negative sulla rapidità della trasformazione digitale”.

Cosa emerge dal report

Per analizzare lo stato dell’arte del settore in termini di innovazione, Forrester ha svolto un sondaggio online su un campione di 760 decisori presso banche di tutto il mondo. La premessa è che gli istituti di credito devono essere pronti ad avvicinarsi alla finanza sostenibile svolgendo il ruolo di facilitatori verso un’economia sostenibile sotto i profili ambientali, sociali e dei modelli di governance.

Dalla ricerca emerge che gli istituti “Pionieri”, definiti così perché hanno una visione chiara del futuro e padroneggiano le operazioni digitali e la Customer Experience corrispondono solo al 12% mentre il 37% è in fase di esplorazione. Nel mezzo, 51%, coloro che si stanno preparando in modo differente, con una maturità più spiccata in ambito Tecnologico (14%), Strategico (14%) o Specialistico (23%).

Un dato altrettanto importante riguarda la sicurezza: il 38% degli intervistati ritiene che questo aspetto sia il più rilevante nel percorso di trasformazione digitale e di creazione di un ecosistema. La tutela dei dati, la cybersecurity e l’integrazione di informazioni, sistemi e processi all’interno e tra le reti esterne dell’ecosistema sono tra le caratteristiche da tenere più in considerazione nel processo di transizione digitale. Infine, il 32% rivela che la mancanza di skill e competenze non permette alle banche di uscire dalla categoria di “Esploratori” e accrescere la propria maturità, sottolineando la crucialità delle competenze.

Dalla ricerca emerge inoltre come e-commerce e Fintech rappresentino i settori-partner più diffusi degli ecosistemi digitali bancari.

Le sfide principali

In un contesto di cambiamenti rapidi, di conformità alle normative e di pressioni sui budget, le principali sfide con cui le banche devono lottare, sia nel loro digital banking sia nelle loro ambizioni sull’ecosistema, rimangono comuni. Le sfide più ricorrenti segnalate dagli intervistati, per il 38%, riguardano la garanzia della sicurezza dei dati e la cybersecurity, insieme all’integrazione di dati, sistemi e processi all’interno e tra le reti esterne dell’ecosistema. Le culture rigide impediscono una collaborazione equilibrata con i partner dell’ecosistema.

Il 34% delle organizzazioni faticano a garantire un corretto di flusso dei dati tra i sistemi interni e i processi aziendali e il 33% riporta che questo avviene anche con i propri partners.

Infine, il 32% rivela che la mancanza di skills e competenze non permette alle banche di uscire dalla categoria di Esploratori e accrescere la propria maturità.

Le raccomandazioni per le banche

Sulla scorta della ricerca condotta da Forrester Consulting e dell’esperienza maturata da parte di Sopra Steria Group nel settore dei Financial Services, le raccomandazioni per le banche riguardano la costruzione di forti competenze nella tracciabilità della Customer Experience, la progettazione di prodotti in ottica di integrazione, costruendo un’idea di ecosistema sin dall’inizio, e l’implementazione di cultura outside-in.

L’open finance, si legge nel report, vedrà le banche costruire e partecipare a ecosistemi con aziende di altri settori come le telecomunicazioni, i servizi, i rivenditori, i trasporti e gli enti previdenziali per fornire nuove modalità di soluzioni finanziarie. Questo richiede apertura: dall’accettare la collaborazione di terzi alla condivisione delle intuizioni. Costruire la fiducia, guadagnare influenza e allineare gli obiettivi al di là dei propri confini aziendali sono abilità preziose.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati