Incentivare i pagamenti tramite Pos collegati a registratori di cassa – previsti crediti d’imposta per l’acquisto, il noleggio e l’uso dei dispositivi e, per chi se ne avvale, l’azzeramento delle commissioni da pagare per le transazioni. Sospensione del Cashback e Supercashback nel secondo semestre del 2021: le risorse che si rendono conseguentemente disponibili sono destinate a finanziare interventi di riforma in materia di ammortizzatori sociali. Queste le misure in tema di pagamenti digitali contenute nel Sostegni Bis.
Ma per il Cahback si apre una “finestra” nel 2022: “Nel primo semestre di quest’anno l’introduzione del Cashback ha avuto degli effetti positivi sull’incremento di operazioni con Pos. Ma occorre valutare se ‘il costo di 1,5 miliardi abbia un beneficio adeguato. Se il beneficio, rispetto ai costi, resta valido niente impedisce di riprendere l’attuazione nel il primo semestre dell’anno prossimo, considerato che il sistema è ancora nell’ordinamento”. È quanto ha affermato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso dell’audizione sulle tematiche relative alla riforma fiscale che si svolge nelle commissioni Finanze di Senato e Camera.
“Lo strumento del Cashback, un buco nero di risorse nonché una misura ritenuta dallo stesso premier Draghi di carattere regressivo, va archiviato. Evitiamo di buttare altri preziosi fondi pubblici”: lo ha detto in una nota, il deputato di Forza Italia Luca Squeri commentando le dichiarazioni del ministro dell’Economia Franco. “Per incrementare i pagamenti elettronici, già notevolmente aumentati durante la pandemia, ci sarà tempo. E certamente un forte input verrà anche dal credito di imposta sulle commissioni per i pagamenti elettronici, che darà un incentivo ulteriore alla dotazione di Pos da parte delle attività. Il Cashback non serve”.