PRIMO PIANO

Conte: “Pagamenti digitali per abbattere le tasse”

Il presidente del Consiglio delinea la strategia del Piano Italia Cashless. Dal primo dicembre via al cashback per spingere gli italiani a cambiare abitudini e gettare le basi per un fisco più equo

Pubblicato il 28 Set 2020

conte1

Pagamenti digitali per pagare meno tasse. È l’obiettivo a cui sta lavorando il governo e che è stato dettagliato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte al al festival dell’Economia di Trento.

“Dobbiamo operare per incrementare tutte le operazioni digitali anche perché se non tocchiamo il denaro c’è meno occasione di contagio – ha spiegato – Abbiamo già la fatturazione elettronica: il primo gennaio partono gli scontrini elettronici, per tutte le società e imprese, anche con fatturato al di sotto dei 400mila euro. Dal primo dicembre passeremo a incentivi con il “cashback” perché ci sia un mutamento di abitudini degli italiani e così contrastiamo anche il sommerso, creando le premesse per pagare meno tasse”.

Il piano del governo

Il 10% di “cashback”, vale a dire il rimborso parziale degli acquisti effettuati con moneta elettronica, avrà un massimale di spesa di tremila euro, quindi un rimborso cashback massimo di 300 euro. È questo il fulcro del piano di supporto ai pagamenti elettronici al quale il governo sta lavorando, dopo che il decreto agosto ha ripristinato i 3 miliardi di fondi a disposizione del progetto delineato nella manovra 2020.

Per promuovere il cashless, il governo ha stanziato 3 miliardi di euro l’anno; chi partecipa all’iniziativa beneficerà in tre modi. Il 10% di “cashback”, oppure tremila euro di ‘super caschback’ per i primi 100 mila che usano maggiormente la carta (conta il numero di operazioni non la cifra: 5 caffè equivalgono a 5 borse di lusso). Infine, 50 milioni di euro in premi con la ‘lotteria degli scontrini’ (solo con carta di pagamento). Alcuni premi singoli saranno di 5 milioni di euro.

Il cashback potrebbe aumentare perché per cautela si è previsto che tutti i partecipanti raggiungeranno il massimo della spesa: se non fosse così ci saranno più risorse che potranno alzare l’asticella dei 300 euro. Quanto alla “lotteria degli scontrini”, vengono confermati 50 milioni in premi per chi pagherà con carta: i premi singoli potranno arrivare anche a 5 milioni di euro. Il cashless, cioè la diffusione dell’uso della moneta elettronica, è un progetto centrale per il governo, che cambia le abitudini di pagamento dei consumatori, più in linea con l’Europa. Un sistema digitale, veloce, semplice e trasparente.

Perché il piano diventi operativo, dal 1° dicembre, serve il decreto attuativo del Mef e il via libera del Garante della Privacy. Con la strategia cashless il governo Conte punta a colmare il ritardo italiano sul fronte dell’e-payment, rilevato da un recente studio The European House – Ambrosetti.

E-payment, i dati dello studio The European House – Ambrosetti

Secondo la survey di Ambrosetti se gli italiani potessero scegliere tra tutti gli strumenti di pagamento disponibili, il 40,3% preferirebbe usare le carte, a fronte di reali volumi di pagamento cashless pari solamente al 12,9% delle transazioni. In altri termini, è visibile una maggiore predisposizione degli italiani a utilizzare le carte di pagamento rispetto all’effettivo utilizzo, a conferma dell’importanza delle misure di policy a supporto della cashless society.

Questa discrepanza può essere parzialmente spiegata dagli ostacoli che i cittadini ancora oggi percepiscono nell’utilizzo dei pagamenti cashless: costi di utilizzo (46,9% delle risposte), maggiore esposizione a possibili frodi (43,0%) e difficoltà di accettazione da parte degli esercenti (42,5%), riscontrata quest’ultima da1 italiano su 3 nell’ultimo anno.

L’Italia rimane un’economia cash-basede tra le 30 peggiori economie al mondo per incidenza del contante su Pil (pari ad 11,8%) nel Cash Intensity Index. Rimanendo sul confronto internazionale, con un punteggio medio di 3,64 su 10 registrato nel Cashless Society Index 2020, l’Italia resta ferma, per il terzo anno consecutivo, in23° posizione su 28 Paesi Ue. Il divario dell’Italia dai best performer internazionali è riconducibile anche a una forte disomogeneità territoriale: il Regional Cashless Index 2020 vede confermarsi in prima posizione la Lombardia, con un punteggio di circa una volta e mezza superiore rispetto alla Calabria che chiude la classifica regionale. Ancora più marcati sono i divari tra le Città Metropolitane, misurate dal Metropolitan Cities Cashless Index introdotto in questa edizione della Community: Milano, prima Città in classifica, ha un punteggio 3 volte superiore rispetto all’ultima della classifica (Catania)

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati