LA RICERCA

Digitale e finanza, più di un italiano su due sceglie banche online e fintech

I dati di PayObserver2022 di Sopra Steria e Galitt: il 30% degli utenti utilizzerebbe regolarmente gli smartphone per pagare. Ma il 49% si sentirebbe più protetto dagli istituti “tradizionali” in caso di attacchi informatici

Pubblicato il 28 Giu 2022

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I servizi innovativi offerti da banche online e fintech hanno fatto breccia tra gli italiani: il 54% degli utenti del nostro Paese ha infatti già aperto un conto di questo tipo, per poter sfruttare le possibilità che offrono in termini di pagamenti digitali, contactless, da mobile, in modalità buy now pay later, con instant payment o con criptovalute. E’ quanto emerge dalla ricerca PayObserver2022, realizzata da Sopra Steria, società specializzata in servizi digitali e sviluppo di software, e Galitt, che il proprio core business negli strumenti digitali per i pagamenti. In cima alle richieste dei consumatori, secondo lo studio, emergono ormai soprattutto la rapidità e la sicurezza dei servizi.

 Esperienze di pagamento sempre più rapide, sicure e connesse sono una necessità per stare al passo con le ultime tendenze economiche e sociali – spiega Andrea Di Filippo, direttore divisione Servizi finanziari di Sopra Steria Italia – Sopra Steria è pronta a interpretare le esigenze del settore, focalizzandosi sull’innovazione e la sicurezza dei sistemi: due asset irrinunciabili per una transizione digitale del banking, accessibile e tutelata”.

A detenere la leadership del mercato europeo, al momento, sono però ancora le banche “fisiche”: soltanto per fare un paio di esempi, infatti, il 92% dei consumatori belgi e il 74% di quelli italiani possiede ancora un conto corrente tradizionale. E proprio le banche tradizionali sono quelle che gli utenti considerano più sicure e più attente al servizio ai clienti, tanto che il 49% del campione europeo considerato dalla ricerca si sente maggiormente protetto in caso di attacco informatico dalle banche tradizionali, mentre solo il 19% si sente sicuro nelle banche non tradizionali.

Le carte fisiche vincono su quelle virtuali

Tra le evidenze della ricerca c’è anche il fatto che l’80% degli italiani preferisce poter contare su una carta fisica piuttosto che su una “dematerializzata”, mentre su scala europea emerge la predilezione per le carte di credito tradizionali rispetto ai portafogli digitali anche per gli acquisti online, con l’eccezione della Germania, dove il 44% dei consumatori ha a disposizione un digital wallet.

User experience, c’è molto da fare

Quanto alla user experience, che ci sia ancora molta strada da fare lo dimostra il fatto che al 68% degli italiani è capitato di interrompere il processo di acquisto online: “L’esperienza di pagamento deve essere veloce e sicura – si legge in una nota di Sopra Steria e Galitt – L’immediatezza del processo non si limita alla rapidità della connessione a internet o del flusso di dati, ma corrisponde anche all’opzione di pagamento disponibile: utilizzare PayPal, ad esempio, sarà sempre più veloce che inserire manualmente i numeri di una carta fisica dopo averla cercata. Si consideri inoltre che, per soddisfare l’esigenza di sicurezza (legata all’utilizzo dei dati) espressa dai consumatori, il processo di verifica bancaria è essenziale, soprattutto per i francesi (58%) e gli italiani (55%), e molto meno per i tedeschi (29%)”.

Il successo dei pagamenti da smartphone

Secondo i dati dello studio sono in forte crescita nell’ultimo anno i pagamenti da smartphone: il 30% dei consumatori si dice pronto a usare solo lo smartphone per pagare mentre il 41% vorrebbe avere a portata di mano sia lo smartphone sia la carta fisica. E 6 italiani su 10 confermano che pagare con lo smartphone è semplice e porta ad un risparmio di tempo, mentre il principale motivo di preoccupazione è la paura che lo smartphone finisca in mano a terze persone.

Lo smartphone è inoltre lo strumento di comunicazione preferito dai consumatori per interagire con il proprio fornitore di servizi di pagamento (per il 70% degli inglesi, il 60% degli italiani e il 57% dei francesi). Molto apprezzato anche il Buy Now Pay Later, soprattutto per il pagamento di articoli costosi (65%), ma questo approccio può estendersi anche ad altre esigenze di acquisto e persino, per una minoranza, al pagamento di beni essenziali (ad esempio, spesa, bollette, ecc.). A frenare l’entusiasmo verso questa modalità innovatica di pagamento ci sono soprattutto il timore che possa contribuire a perdere di vista il debito,per il 44% del campione, o che ci siano costi aggiuntivi nascosti (43%).

Le opportunità e i rischi delle criptovalute

In merito alle criptovalute, in Italia c’è una conoscenza diffusa (53% in media) e la maggior parte di chi le possiede, lo fa a scopo di investimento con posizioni passive (9%, in media) piuttosto che per acquistare beni (3%, in media). La direzione che prenderanno i pagamenti con le criptovalute è in gran parte influenzata dalla Generazione Z, che ancora una volta è disposta a utilizzarle come metodo di pagamento. Infine, nonostante le criptovalute siano state progettate per funzionare al di fuori del sistema bancario, il 19% degli intervistati si affiderebbe alle banche tradizionali per la gestione, mentre il 37% si affiderebbe a una banca online.

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