LE STIME

E-commerce, il mercato italiano a 15 miliardi ma le aziende sono al palo

Secondo le stime di Netcomm quest’anno si crescerà del 15%. Ma il nostro Paese è fanalino di coda. Solo il 4% delle imprese ha un sito di e-shopping. Un acquisto su quattro via smartphone o tablet: +68% in due anni

Pubblicato il 21 Apr 2015

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Continua la crescita dell’eCommerce in Italia: dopo aver ottenuto un incremento del 16% nel 2014, registrerà per il 2015 un’ulteriore crescita del 15% che porterà il mercato a superare i 15 miliardi di euro. Un acquisto online su 4 viene fatto via smartphone o tablet e le vendite attraverso dispositivi mobili sono cresciute del 68% raggiungendo il 25% del totale dello shopping on line con un valore triplicato in due anni, da un totale di 610 milioni nel 2013 a 1,8 miliardi di euro nel 2015. In crescita del 18% l’export per un valore totale di oltre 3 miliardi di euro. I comparti maggiormente in crescita rispetto al 2014 sono: l’informatica (+26%), l’abbigliamento (+23%), l’editoria (+21%), il grocery (+22%), e il turismo (+9%). Mentre secondo i dati Ecommerce Foundation, l’economia generata dall’eCommerce ha prodotto direttamente e indirettamente circa 2,5 milioni di posti di lavoro in Europa. Ma nel contesto internazionale, l’Italia rischia di rimanere il fanalino di coda: solo il 4% delle imprese vende on line e l’accesso alla banda larga rimane carente.

I dati sono stati presentati nel corso della decima edizione del Netcomm eCommerce Forum. Secondo le ultime stime, in tutto il mondo le vendite complessive di beni e servizi online si attesteranno sui 2.100 miliardi di dollari a fine 2015 (erano 1.840 miliardi a fine 2014), ovvero il 5% sul totale complessivo delle vendite retail. Sono in media il 75% gli utenti che nel mondo accedono al web tramite dispositivi mobili. Se, poi, analizziamo la sola Europa le previsioni per il 2015 si stima a 470 miliardi di euro il fatturato complessivo di beni e servizi acquistati tramite eCommerce, con una preponderanza del 54% dei beni rispetto al 46% dei servizi. In Europa la popolazione di e-shopper supera i 230 milioni di individui e sono circa 2,5 milioni i posti di lavoro che direttamente o indirettamente l’eCommerce sta generando nel Vecchio Continente. Nel corso del 2014 i tre paesi europei in cima all’ideale classifica delle vendite online che catalizzano il 60% delle vendite online sono: Gran Bretagna con 122 miliardi di euro, Germania con 70 miliardi e Francia con 56,8.

“Oltre ai numeri positivi e di crescita a doppia cifra che da anni segnaliamo – sottolinea in apertura Roberto Liscia, Presidente di Netcomm – Consorzio del Commercio Elettronico Italiano – va rimarcato che le imprese italiane che vendono online sono oggi solo il 4% del totale, l’accesso alla banda larga rimane carente e la copertura finanziaria per gli investimenti necessari sono ancora un interrogativo non risolto”. L’Italia avrebbe spazi di mercato veramente straordinari. Tecnicamente una platea di oltre 1 miliardo ci consumatori che abitualmente compra online, affascinata dal made in Italy in tutte le sue sfaccettature, e di 4,2 miliardi di individui che quotidianamente sono su internet.

“In Italia la penetrazione dell’eCommerce sul totale del mercato retail sta crescendo e passa dal 3,6 al 4% nell’ultimo anno – afferma Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – Politecnico di Milano -Un ruolo chiave, in questa crescita, ce l’hanno anche settori “emergenti” per il nostro eCommerce, come ad esempio l’arredamento che raggiunge quota 350 milioni di euro, +75% rispetto al 2014, e il Food&Wine enogastronomico che sfiora i 260 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto allo scorso anno. Ne sta beneficiando soprattutto la vendita di prodotti, che nel 2015 pareggerà quella di servizi, passando dal 46 al 50% delle vendite online da siti italiani.”

Tra i prodotti, l’informatica fa registrare l’incremento più elevato (+26%), seguita a ruota dall’abbigliamento, che registra un +23%, e dall’editoria e dal grocery, che balzano avanti del 21%. “Il Turismo ottiene un incremento in linea con la media degli ultimi 4 anni, pari al 9%, confermandosi così il comparto principale dell’eCommerce con un valore di quasi 5,5 miliardi di euro pari al 37% del mercato – aggiunge Riccardo Mangiaracina, responsabile Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano – L’abbigliamento passa dal 14 al 15% del mercato, e l’informatica ed elettronica di consumo dal 12 al 13%; seguono l’editoria con una quota del 3% e il grocery con l’1%. Turismo e abbigliamento si confermano inoltre i due comparti che spingono maggiormente l’export dell’eCommerce italiano portandolo a crescere del 18% nel 2015 e a raggiungere una quota superiore ai 3 miliardi di euro.”

“Visti i numeri italiani, europei e globali è evidente che si tratta di comprendere che la partita che stiamo giocando coinvolge l’intero sistema Paese e il mio appello va a tutte le istituzioni e forze politiche ed economiche perché agevolino le imprese e i consumatori nella loro vita digitale, semplificando da un lato processi e servizi e rendendo le normative fiscali e legali più rispondenti alla nuova economia digitale – conclude Roberto Liscia, Presidente di Netcomm – Consorzio del Commercio Elettronico Italiano – Non possiamo non cogliere le opportunità che ci si presentano.”

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