“Il fatto che una moneta privata nasca in un contesto digitale può cambiare le modalità con cui si manifestano i tradizionali rischi di liquidità, di mercato e di insolvenza, ma non può eliminarli. E a questi rischi se ne aggiungono altri”: nel suo discorso all’Assemblea annuale dell’Abi il governatore della Banca d’Italia Vincenzo Visco interviene in tema di criptovalute. E pur non nominando mai direttamente la nuova Libra di Facebook fa chiaramente intendere che è su questo progetto che si è alzata l’asticella della sicurezza da parte di istituzioni e regolatori. Il tutto a poche ore dalla discesa in campo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha decisamente frenato le ambizioni del colosso dei social network.
“È stata da poco annunciata la possibile introduzione di una moneta virtuale che potrebbe rendere più economico e rapido il regolamento di alcune transazioni commerciali e finanziarie al dettaglio”, ha spiegato Visco riferendosi evidentemente alla moneta di Facebook. “Nel disegno di chi l’ha ideata il suo valore verrebbe mantenuto stabile rispetto a un paniere delle principali valute mondiali. L’attenzione dei regolatori, delle banche centrali, delle autorità di supervisione e delle altre istituzioni coinvolte è massima”, ha assicurato il governatore.
Sicurezza delle risorse dei risparmiatori, protezione dei dati, possibile utilizzo a scopi di evasione fiscale, riciclaggio e finanziamento del terrorismo i pericoli elencati da Visco. “E data la potenziale vasta diffusione di tale nuovo mezzo di scambio si aggiungono gli eventuali effetti negativi sulla stabilità monetaria e finanziaria”, ha aggiunto il governatore.
“Le informazioni attualmente disponibili non consentono un’analisi completa dei rischi connessi con proposte di questo tipo e delle misure necessarie per contrastarli – ha puntualizzato -. È importante mantenere aperto il dialogo con tutte le parti interessate e intervenire prontamente affinché sia rispettato il principio secondo cui alle stesse attività devono essere applicati gli stessi presidi regolamentari a prescindere dal soggetto che le svolge, vengano soddisfatti gli standard di sicurezza necessari per il buon funzionamento delle transazioni finanziarie e si operi per assicurare la fiducia dei risparmiatori e la prevenzione degli abusi”.