IL REPORT

Pagamenti digitali, banche in affanno: a rischio 280 miliardi di dollari di ricavi

La Psd2 potrebbe bruciare fino al 15% di guadagni entro il 2025. Solo gli istituti che decidono di abbracciare modelli di business digitali si salveranno dalla crisi. Cresce il ruolo di startup e non-banche e si apre l’era dell’instant payment. La fotografia scattata da Accenture

Pubblicato il 16 Set 2019

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L’ingresso di startup e attori alternativi dell’industria digitale, anche grazie a normative come la Psd2, potrebbe sottrarre alle banche tradizionali fino al 15% delle loro entrate dai pagamenti, o 280 miliardi di dollari, entro il 2025 su scala globale. Lo calcola un nuovo rapporto della società di consulenza Accenture: la crescita dei pagamenti digitali e la concorrenza delle non-banche, favorita dai nuovi trend dei “pagamenti istantanei, invisibili, senza commissione”, peserà sugli incumbent del mondo finanziario. Il report, intitolato “Banking Pulse survey: two ways to win”, è basato su un modello di analisi dei rischi sui ricavi sviluppato da Accenture per misurare i trend nel mondo dei pagamenti, dall’atteggiamento dei consumatori alla tecnologia fino all’impatto della regulation. La ricerca è integrata da un sondaggio di 240 top manager dei pagamenti che lavorano in banche di 22 paesi.

Secondo Accenture le entrate dei pagamenti globali cresceranno a un tasso annuale del 5,5%: varranno 2.000 miliardi di dollari nel 2025 contro 1.500 miliardi nel 2019. Ma “solo le banche che cambiano i loro modelli di business per adottare le tecnologie più avanzate e si concentrano sui servizi a valore aggiunto per i clienti cattureranno una quota di questi 500 miliardi di dollari in più”, afferma Accenture.

“Anziché porsi all’avanguardia della nuova ondata di crescita sul mercato dei pagamenti le banche si sentono pressate dall’ingresso dei nuovi concorrenti e vedono i margini ridursi”, sottolinea Gareth Wilson, global payments lead di Accenture. “Ci troviamo di fronte un inevitabile mondo di pagamenti istantanei, invisibili e gratuiti e questo vuol dire problemi per le banche che non vogliono essere relegate ai ruoli con meno valore lungo la catena dei pagamenti. Ma è anche un’opportunità di far leva su un nuovo modello di business basato su questo boom digitale”.

Nei prossimi sei anni le banche si troveranno a fronteggiare ulteriore pressione sugli introiti derivanti dalle transazioni e commissioni per le carte di credito: i pagamenti free metteranno a rischio l’8% del revenue. In più, la concorrenza delle non-banche negli “invisible payments” — dove i pagamenti sono completati in un “wallet virtuale” su un dispositivo o app mobile – minaccerà il 3,9% delle entrate delle banche. Gli instant payments, con trasferimenti di denaro in tempo reale su cui le banche non guadagnano alcun interesse o quasi, potranno far sparire un ulteriore 2,7% delle revenue bancarie dai pagamenti.

Queste novità si innestano su uno scenario che già presenta cambiamenti e sfide per le banche: le entrate da transazioni e commissioni sulle carte sono in flessione da anni, la normativa riduce la possibilità di imporre fee e la tecnologia riduce il ruolo delle banche nei pagamenti. Tra il 2015 e il 2018 le revenue ricavate dalle transazioni con carte di credito di clienti aziendali e commerciali sono scese del 33%, quelle delle carte di debito consumer si sono contratte di quasi il 15% e quelle delle carte di credito del 12%.

I top manager delle banche intervistati da Accenture sono consapevoli dei cambiamenti in atto, con oltre il 70% che concorda sul fatto che lo scenario è mutato e i pagamenti stanno diventando o diventeranno nei prossimi 12 mesi istantanei, invisibili e privi di commissione.

Tuttavia le banche dovranno essere più veloci ad agire di come appaiono oggi: solo il 18% del campione dice che la priorità principale è rendere sicuri i pagamenti retail e il 22% cita intelligenza artificiale, robotica, machine learning e hub dei pagamenti innovativi come le tecnologie chiave di cui hanno bisogno per adattare i loro sistemi core al mondo dei pagamenti digitali.

“Il boom digitale significa che le banche devono cambiare il modo di vedere il loro mix di fonti di ricavo”, ribadisce Alan McIntyre, a capo della divisione Accenture Banking su scala globale. “I canali che una volta fruttavano alle banche miliardi di dollari non esisteranno più. Per avere successo nel futuro le banche dovranno sviluppare nuovi modelli di business digitali su vasta scala, con pagamenti ‘one-click’ che diventano la norma, e dovranno fare in modo di dare ai clienti esperienze sicure, convenienti, semplici e omogenee sui vari canali”.

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