“Il lockdown ha cambiato le abitudini degli italiani e ha impattato positivamente sulla diffusione dei pagamenti digitali. Questa evoluzione nel panorama italiano non è però ancora consolidata, e per poter divenire stabile nel lungo periodo è necessario un impegno a livello sistemico affinché istituzioni, imprese e player del settore dei pagamenti lavorino tutti insieme per agevolare ulteriormente l’adozione e l’utilizzo dei pagamenti digitali”: in un’intervista con CorCom, Andrea Fiorentino, Direttore Prodotti e Soluzioni Sud Europa Visa, fa il punto sulla fase “spartiacque” generata dall’emergenza Coronavirus ma anche e soprattutto su come mettere davvero a frutto l’esperienza ed evitare un ritorno alla fase pre-Covid19.
Fiorentino, anche in Italia possiamo attenderci un cambio di rotta rispetto al passato?
Il lockdown ha spinto gli italiani, in molti casi ancora reticenti a comprare online, ad avvalersi di internet per gli acquisti. Ne è emersa una nuova consapevolezza: l’e-commerce non è pericoloso, si può fare e funziona. Un secondo importante elemento emerso durante il lockdown riguarda i beni di prima necessità, ed è stata la riscoperta dei negozi “di quartiere”, che hanno saputo adattarsi introducendo nuovi servizi, come le consegne a domicilio e il take away, e adottando una maggior flessibilità nei pagamenti. Il dato interessante, in questo caso, non è solo che chi non era predisposto per i pagamenti digitali ha cominciato ad accettare la carta, ma anche che molti negozi che già accettavano la carta hanno adottato nuovi servizi di pagamento. Il check-out alla cassa, dunque, non è più indispensabile, negozi e clienti stanno scoprendo che la transazione si può fare comodamente e in modo sicuro da casa, online oppure tramite terminale contactless.
Quali sono gli ostacoli alla digitalizzazione dei pagamenti nel nostro Paese? È questione di commissioni oppure è la resistenza culturale a farla da padrone?
In realtà né l’una, né l’altra. I due ostacoli principali sono l’esperienza di acquisto, ovvero la user experience nella scelta del prodotto, e l’esperienza di pagamento, il cosiddetto “check out”. Entrambe devono essere eccellenti, pena l’abbandono dell’acquisto. La criticità principale oggi, per un’attività che disponga di un e-commerce, è l’altissimo tasso d’abbandono, che vuol dire perdita dell’occasione di acquisto con un impatto economico di gran lunga superiore rispetto a qualsiasi commissione, e che è per lo più causato da un’esperienza negativa di acquisto o di pagamento.
Quali iniziative state mettendo a punto per spingere la digitalizzazione dei pagamenti in Italia?
L’impegno di Visa in Italia coinvolge almeno tre fronti principali: proteggere l’ecosistema sviluppando tecnologie sempre più sicure, continuare a migliorare l’esperienza di pagamento online e, infine, sostenere il processo di digitalizzazione dei commercianti e delle piccole imprese italiane. Per quanto riguarda la protezione dell’ecosistema, la vera grande innovazione è la tokenizzazione. Si tratta di una soluzione che garantisce la massima sicurezza proteggendo da potenziali frodi. Se dunque l’utente non si fida del sito dove intede fare un acquisto, a proteggerlo c’è la tokenizzazione, vale a dire il processo con cui il tradizionale numero di conto della carta di pagamento viene sostituito con un identificativo unico digitale (una serie di numeri, un token appunto) in modo che i dati sensibili non vengano mai condivisi. Nel caso, quindi, in cui il sito venga malauguratamente attaccato, l’identificativo unico digitale sarà inutilizzabile.
A tal proposito, proprio in questi giorni Visa ha annunciato di aver raggiunto il primo miliardo di token emessi. Oggi sono oltre 13.000 i commercianti che effettuano transazioni con token Visa Card e oltre 8.200 gli issuer abilitati Visa Token Service in 150 mercati, tra cui l’Italia.
Sul fronte dell’esperienza di pagamento, insieme agli altri player del settore abbiamo sviluppato Click to Pay, che verrà lanciata anche in Italia tra i primi Paesi europei. Si tratta di una soluzione che permette di effettuare acquisti sicuri e “touch-free” con vari esercenti e piattaforme, cosa ora più importante che mai, dato il rapido passaggio al digitale a cui stiamo assistendo. Il lancio di questa nuova esperienza di pagamento arriva in un momento in cui esercenti e consumatori necessitano di beneficiare di un’esperienza di pagamento semplice, sicura e senza interruzioni. In particolare, fare clic per pagare aiuta a facilitare il checkout degli utenti “ospiti”, che attualmente rappresentano il 40% di tutte le transazioni di e-commerce a livello globale.
Lato esercenti, invece, Visa sta collaborando con alcuni dei principali player italiani per consentire alle piccole imprese di costruire rapidamente una presenza digitale fornendo loro strumenti, risorse e consigli attraverso una piattaforma accessibile dal portale web di Visa Italia. Sulla piattaforma, esercenti locali e piccole imprese dispongono di soluzioni rapide, innovative e semplici, a un costo accessibile, per portare online la propria attività, accettare pagamenti elettronici e far crescere il proprio business online attraverso strumenti e servizi digitali.
Quanto investe Visa in ricerca e sviluppo e su quali tecnologia vi state focalizzando maggiormente?
Visa è sempre impegnata nello sviluppare nuovi servizi e tecnologie che possano migliorare il proprio network e portare innovazioni per clienti e consumatori. Fronte autenticazione il nostro focus principale è su due aree: utilizzare la tecnologia di autenticazione, per quanto possibile, in background, e garantire che – al momento dell’identificazione – i consumatori possano farlo in modo rapido, conveniente e sicuro. La tecnologia 3D Secure esamina diversi aspetti dei pagamenti online per verificare se siano fraudolenti o meno. La revisione delle transazioni in background aiuta a proteggere i pagamenti, senza impatti particolari per il titolare della carta.
Per quei pagamenti che richiedono un’ulteriore livello di identificazione da parte del consumatore – e che con le imminenti normative in Strong Customer Authentication (Sca) diventeranno più frequenti – riteniamo che la biometria, come le impronte digitali, sia una soluzione di autenticazione conveniente e sicura. Scattare una foto o premere il dito sullo smartphone per sbloccarlo è significativamente più semplice rispetto all’inserimento di una password lunga e articolata. E poiché i dati biometrici sono unici per ciascuno di noi, è oggettivamente più difficile per i criminali commettere frodi, soprattutto su vasta scala. Questo è il motivo per cui consideriamo la biometria, e l’autenticazione in senso più ampio, come parte di una più vasta strategia di sicurezza. Disponiamo di più livelli di sicurezza che funzionano in tandem per identificare e prevenire le frodi, tra cui analisi avanzate di rilevamento delle frodi per identificare transazioni sospette; nuovi servizi, come la conferma della posizione mobile che può utilizzare i dati di geolocalizzazione del telefono per aiutarci a stabilire se il consumatore stia davvero avviando una transazione; tecnologia di tokenizzazione, che rende più sicuri gli acquisti da mobile, in-app e online.