LA SURVEY

Svolta e-payment, il 79% degli utenti pronto ad usare i servizi di Google & co.

Lo rileva una survey di Cetif. Mobile banking, digital identity e blockchain i driver di sviluppo. E le banche corrono ai ripari: servizi di pagamento cross broder per battere gli Ott

Pubblicato il 16 Gen 2018

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Mobile banking, digital identity e blockchain saranno i tre pilastri dei pagamenti digitali. Ad evidenziarlo una ricerca condotta da Cetif che racconta il cambio di paradigma di cui saranno protagoniste le banche con l’entrata in vigore della direttiva sui servizi di pagamento Psd2. 

Le disposizioni mirano, infatti, a favorire la competitività sul mercato, ampliando il campo da gioco (“level playing field”). Com’è noto, la nuova direttiva consentirà da un lato la nascita di nuovi players, riconosciuti come terze parti (Ttps – “Third Party Providers”), dall’altro, lo sviluppo di nuovi strumenti di pagamento in mobilità grazie all’open banking. Tale spinta all’innovazione tecnologica rappresenta poi un’ulteriore fonte di accelerazione, in grado di incoraggiare potenziali partnership con le Fintech.

L’aumento di servizi offerti tramite web banking e mobile app, non esclusivamente da tradizionali istituzioni finanziarie ma anche da nuovi attori di mercato, risulta tra le principali evidenze della survey. Nello specifico il 68% dei rispondenti preferisce la propria banca per la fornitura di servizi di pagamento, sebbene il 48% sceglierebbe comunque nuovi operatori tecnologici in ambito finanziario, come Paypal o Satispay. Inoltre, il 79% dei rispondenti utilizzerebbe un servizio digitale offerto da un soggetto diverso dalla propria banca per effettuare pagamenti. Questi risultati portano ad un’importante riflessione, che vede il mobile un canale capace di spostare gli equilibri della situazione di mercato attuale.

Sempre in ambito innovativo, le banche si ritrovano al loro debutto riguardo agli instant payments: il servizio di bonifico istantaneo offerto a livello paneuropeo per il trasferimento di denaro da un conto corrente all’altro in soli 10 secondi. Gli instant payments, così come i servizi di open banking si profilano come una modalità aggiuntiva per la generazione di valore all’interno della filiera delle transazioni elettroniche. Inoltre, l’analisi ha focalizzato l’attenzione sulla gestione dell’operatività degli instant payments nell’ambito della Tesoreria, proponendo nuovi modelli di settlement e soluzioni di interoperabilità.

Allo stesso tempo gli istituti di credito non possono trascurare l’emergere di nuove tecnologie, quali la blockchain o distributed ledger technology, per la fornitura di servizi a valore aggiunto. Sempre nel corso della ricerca è emerso come l’attuale interesse dimostrato dalla quasi totalità delle banche, non solo in riferimento ai servizi di pagamento, sia orientato su servizi cross border o in linea con le iniziative guidate da consorzi o associazioni.

In generale, è quindi chiara la necessità da parte degli istituti di credito di un costante miglioramento nel rispondere alle esigenze dei clienti, che, ancora di più di quanto accadeva in passato, oggi ricoprono un ruolo fondamentale e trainante all’interno dell’offerta di servizi digitali da parte delle banche.

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