STRATEGIE

Facebook ci ripensa: la criptovaluta Libra diventa Diem

Cambio di nome per la valuta digitale proposta da Mark Zuckerberg. L’obiettivo, secondo l’associazione che ne sta gestendo il lancio, è sottolineare l’indipendenza del progetto dalla piattaforma di social network e sbloccare l’iter di approvazione normativa dello strumento finora guardato con diffidenza dalle autorità

Pubblicato il 02 Dic 2020

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Libra, la criptovaluta supportata da Facebook, è stata ribattezzata “Diem“. Si tratta di un ulteriore sforzo dell’associazione che ne gestisce il lancio per sottolineare l’indipendenza del progetto e ottenere l’approvazione normativa sullo strumento, che ancora latita. I piani per Libra, lanciati per la prima volta da Facebook lo scorso anno, sono stati infatti drasticamente ridimensionati ad aprile dopo che i regolatori e le banche centrali avevano sollevato preoccupazioni che potesse mettere a rischio la stabilità finanziaria, erodere il controllo sulla politica monetaria e minacciare la privacy. E adesso, il cambio di nome.

Le ragioni dietro la scelta del nuovo nome

“La scelta è parte di una strategia volta a enfatizzare una struttura più semplice e rinnovata”, ha affermato Stuart Levey, Ceo dell’Associazione Diem con sede a Ginevra. “Il nome originale era legato a una prima iterazione del progetto che ha ricevuto un’accoglienza piuttosto fredda da parte delle autorità di regolamentazione. Abbiamo cambiato radicalmente questa proposta”, ha detto Levey parlando con Reuters. “Diem, che significa ‘giorno’ in latino, ora mira a lanciare inizialmente una singola moneta digitale sostenuta da un dollaro”, ha aggiunto confermando le indiscrezioni di stampa uscite qualche giorno fa. Levey ha però rifiutato di commentare i tempi per il lancio – che secondo il Financial Times potrebbe avvenire già a gennaio – dicendo solo che sarebbe andato avanti solo dopo l’approvazione da parte del watchdog svizzero.

Facebook rimane della partita, ma si punta a regole più severe

Facebook, che a maggio ha cambiato il nome della sua unità di pagamento Calibra in Novi Financial, rimarrà comunque uno dei 27 membri della Diem Association. Il capo di Novi, David Marcus, è uno dei cinque membri del consiglio di Diem. “Sono un membro di fondamentale importanza dell’associazione”, ha detto Levey commentando la continuità del coinvolgimento di Facebook. “Non stiamo cercando di tagliare tutti i legami, in alcun modo. Il cambio di nome sta piuttosto a significare che l’associazione sta operando in modo autonomo e indipendente”, ha aggiunto. Diem mira a distinguersi dalle altre criptovalute concentrandosi su aspetti che preoccupano le autorità di regolamentazione e i governi occidentali, inclusi i controlli delle sanzioni e la criminalità finanziaria, ha affermato Levey, parlando di policy severe in materia di antiriciclaggio, finanziamento del terrorismo e rispetto delle sanzioni, oltre che della ferma intenzione di abbandonare i piani iniziali, che avrebbero consentito a chiunque di unirsi indiscriminatamente alla rete di Libra (pardon: Diem).

L’analisi di S&P sulle valute digitali

I progetti delle banche centrali sulle valute digitali (Central Bank digital Currency – Cbdc) non rallentano e potrebbero sostituire il contante ma non le banche: così S&P Global Ratings in un suo recente report dedicato alle valute digitali della Banca Centrale e cui caratteristiche fondamentali non sono ancora chiare, così come la tempistica di qualsiasi lancio.Tuttavia S&P Global Ratings osserva che le banche centrali avranno una chiara preferenza per un modello di Cbdc in cui proprio le banche e le altre istituzioni finanziarie continuino a svolgere un ruolo forte.”Sulla base di questo presupposto, riteniamo che le Cbdc in ultima analisi potrebbero avere un impatto moderato sui modelli di business delle banche. Tuttavia, potrebbero esacerbare la pressione sul profilo dei ricavi di alcune attività (come i pagamenti)” scrivono da S&P.

“A seconda del modello selezionato, le valute digitali della Banca Centrale potrebbero influenzare significativamente il modo in cui avviene l’intermediazione con un sistema bancario, in particolare in relazione ai depositi e ai finanziamenti bancari”, ha detto l’analista di S&P Global Mohamed Damak.

“Sulla base delle nostre attuali ipotesi, non crediamo che le Cbdc sostituiranno le istituzioni finanziarie nella loro funzione di intermediazione finanziaria. Tuttavia, alcune banche centrali hanno riconosciuto la potenziale perturbazione del sistema finanziario dovuta proprio alle Cbdc”, ha aggiunto concludendo che “monitoreremo attentamente gli sviluppi che potrebbero influenzare le dinamiche competitive dei sistemi bancari o altri fattori integrali che ostacolano i rating specifici di un paese o di una banca”.

La portata e la tempistica di una perturbazione del mercato finanziario dovuta allevalute digitali della Banca centrale dipenderà da diversi fattori e potrebbe essere lontana, data la natura esplorativa dei colloqui tra le banche centrali. Se poi dovessero sostituire il contante, ciò potrebbe portare al reinserimento di tutte le attività economiche basate sul contante nel sistema finanziario, il che potrebbe generare nuove opportunità commerciali per le banche e gli altri intermediari finanziari.

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