Digital transformation con il turbo per il settore bancario. Le fintech sono riuscite a catturare il 6-7% delle revenue totali (circa 1/3 di tutte le nuove revenue). L’open banking genererà in Europa oltre 60 miliardi di euro entro il 2020. Emerge dal report “Open Banking Revenue Model” elaborata da Accenture in occasione del Salone dei pagamenti 2018, evento promosso dall’Associazione Bancaria Italiana (in collaborazione con Feduf-Fondazione per l’educazione finanziaria e il risparmio, Consorzio CBI, Consorzio Abi Lab, sotto il patrocinio dell’Agid e del Comune di Milano).
Le fintech stanno dimostrando “di poter attrarre volumi importanti di clientela attraverso servizi innovativi e una customer experience semplice e distintiva”, spiega Accenture. Dall’altra i player digitali – i Gafaa – sono pronti a entrare sul mercato italiano con nuovi prodotti, come pagamenti P2P, credito, marketplace o iniziative di e-commerce, in grado di attrarre un’imponente base clienti e di marginalizzare le banche, come già accaduto negli ambiti Telco e dei Media.
I player del sistema bancario italiano sono obbligati a innovare processi e prodotti per migliorare la relazione con i propri clienti e garantirsi nuove opportunità di crescita. Diventa, quindi, imprescindibile lavorare su due direttrici: da una parte occorre interrogarsi sulle modalità per costruire servizi distintivi, semplici e dalla customer experience differenziante, dall’altra è fondamentale intercettare nuove opportunità di ampliamento di quei canali capaci di creare interazione con i clienti.
In questo scenario, l’open banking rappresenta sicuramente un elemento strategico in grado di promuovere l’innovazione all’interno della Industry: il potenziale di mercato per coloro che investono nel nuovo modello di business è pari a circa 60 miliardi di euro a livello europeo. Sempre in base alle stime di Accenture, gli istituti che intraprenderanno questo percorso otterranno sostanziali quote di mercato e utili, con previsioni pari al 7% dei ricavi totali entro il prossimo triennio.
Nei prossimi anni, le strategie di open banking influenzeranno tanto il mondo delle imprese quanto quello dei privati su specifici ambiti di prodotto: i principali saranno il mondo del lending (55% del valore generato), dei pagamenti digitali e dei conti correnti (un ulteriore 35% del totale).
“Le banche Italiane devono prepararsi a rileggere le proprie strategie di sviluppo nell’ottica di implementare un ecosistema di partner, facendo leva sulle nuove tecnologie di connessione e integrazione – dice Massimiliano Colangelo, Responsabile Banking di Accenture -. Diventa, dunque, fondamentale estendere i propri canali di interazione con i clienti ed evolvere la propria offerta per creare nuovi servizi o trasformare quegli attuali. L’attuazione della PSD2, perseguendo un modello di “banca aperta”, crea una prospettiva più ampia sul modo con cui la banca si apre verso l’esterno, e rappresenta solo in minima parte quel processo evolutivo che cambierà il business bancario tradizionale”. Una scelta obbligata per il sistema bancario italiano: “Rimanere indietro nel disegnare la propria strategia – dice Colangelo – significherebbe mettere a rischio la base clienti e, principalmente, perdere opportunità concrete di ottenere i ricavi attesi. Essere parte integrante di un ecosistema aperto non sarà più un’opzione, ma una scelta determinante per creare un modello di business sostenibile anche in futuro”.
Un ruolo fondamentale nell’ecosistema open banking, inoltre, sarà quello di istituzioni (BankIt e Agid), associazioni di categoria (Abi e Cbi) e PayTech, ma anche di grandi player tecnologici. Accenture è da anni a fianco del sistema bancario per accompagnarlo nel percorso di trasformazione digitale, e continuerà a lavorare accanto a banche e Fintech per sviluppare iniziative di sistema in ambiti quali Open Banking 2.0, Digital Identity e Blockchain.