C’è fermento nel fintech Usa. Il provider di servizi finanziari Fidelity National Information Services (Fis) ha raggiunto un accordo per l’acquisizione di Worldpay, azienda globale di sistemi di pagamento digitale con sede in Ohio. Al netto del debito la valutazione di Worldpay è di 35 miliardi di dollari. Si tratta del più grande deal realizzato finora nel fintech.
Stando ai termini dell’intesa Fis offre agli azionisti di Worldpay 0,9287 azioni Fis per ogni azione Worldpay e 11 dollari in contanti ad azione.
Al termine del processo di acquisizione gli azionisti Fis deterranno circa il 53% delle newco e mentre quelli di Worldpay circa il 47%, comprensivi dell’assunzione di Fis del debiti di Worldpay, per il quale è previsto un rifinanziamento.
L’M&A darà vita a una newco da 12,3 miliardi di dollari di vendite annuali con una crescita organica dei ricavi stimata tra il 6% e il 9% fino al 2021, con 700 milioni di sinergie in termini di Ebitda.
Con 5mila addetti, Worldpay gestisce ogni anno più di 40 miliardi di transazioni, supportando più di 300 tipologie di pagamento in oltre 120 valute e 146 Paesi. Fis sviluppa software per i servizi finanziari, con focus sul retail e institutional banking, pagamenti, asset e wealth management, risk e compliance, soluzioni di outsourcing, e vanta con circa 20 mila clienti in oltre 130 Paesi e più di 47 mila dipendenti.
“La dimensione conta nella nostra industria che cambia rapidamente”, ha commentato Gary Norcross, presidente e ceo di Fis e che manterrà gli stessi incarichi dopo la fusione. L’operazione consentirà di offrire “la più vasta gamma di soluzioni finanziarie globali” in un contesto, quello dei sistemi di pagamento, in rapida evoluzione e dove i colossi dell’industria devono fare i conti con nuovi sfidanti dalla startup ad Apple Pay.
Il nuovo gruppo continuerà a chiamarsi Fis e manterrà la sede legale a Jacksonville, in Florida. Il board di 12 membri sarà composto da 7 membri tratti dal cda di Fis e da cinque del Cda di Worldpay.