Strada in salita per lotteria degli scontrini e cashback, i due programmi della strategia di governo di contrasto all’evasione fiscale. Mentre sul primo fronte si fanno sentire le associazioni dei commercianti che chiedono uno slittamento, sul versante cashback risultano “ridimensionati i disservizi” – fanno sapere da Palazzo Chigi, mentre si registra un aumento degli utenti a quota 3,6 milioni di utenti nonostante i rallentamenti del sistema.
I commercianti: “Partenza uguale per tutti”
“L’enormità dei problemi sorti col cashback consiglierebbero di ritardare l’avvio della lotteria degli scontrini” dice Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova e di Confcommercio Veneto, che torna a chiedere un differimento per la lotteria abbinata agli scontrini in partenza dal 1° gennaio.
“Solo il 65% dei registratori telematici è stato aggiornato – dice Bertin – e, francamente, a due settimane dal Natale vedo impossibile un adeguamento di tutti gli apparecchi entro la fine dell’anno“. “Ritengo il rinvio necessario – prosegue Bertin – soprattutto perché i ritardi non sono imputabili ai commercianti visto che il mercato, anche a causa della pandemia, non è stato in grado di fornire l’aggiornamento degli apparecchi per una così amplia platea di soggetti”.
I costi per l’adeguamento dei registratori a carico dei commercianti si aggirano mediamente intorno ai 300 euro con punte, precisa l’associazione “anche di 500 euro”. “Ecco allora che la proroga, anche per evitare un pregiudizio nei confronti di chi non potrà essere in regola dal 1° gennaio – conclude il presidente – avrebbe il pregio di garantire una partenza uniforme dappertutto e per tutti ed eviterebbe una distorsione della concorrenza tra gli operatori economici, ossia tra chi può garantire la partecipazione alla lotteria e chi non può farlo”.
Cashback, iscritti a quota 3,6 milioni
Continua intanto a crescere il numero di cittadini iscritti al Cashback: “Oggi – spiegano fonti di Palazzo Chigi, riportano le agenzie – risultano registrati al programma oltre 3,6 milioni di utenti, per un totale di quasi 6,2 milioni di strumenti di pagamento elettronici registrati, dall’app IO o attraverso gli altri canali disponibili2”.
“Solo tramite l’app IO sono state attivate al Cashback circa 3,5 milioni di carte di credito e più di 1,7 milioni di carte PagoBancomat” a cui si aggiungono circa 990 mila strumenti di pagamento registrati attraverso i sistemi messi a disposizione dagli altri operatori del settore (i cosiddetti “Issuer Convenzionati”).
Sull’app IO, giunta a 8,6 milioni di download, risultano “significativamente ridimensionati” i disservizi nel caricamento delle carte di credito all’interno della sezione “Portafoglio” dell’app. Tanto che da ieri sera sono state registrate su IO oltre mezzo milione di carte di credito. “I tecnici – dice Palazzo Chigi – sono al lavoro per un monitoraggio costante su eventuali ulteriori disagi”.
PagoPA: su app IO piena tutela della privacy
“PagoPA opera ponendo la privacy dei cittadini al centro di tutte le soluzioni tecnologiche di cui è responsabile, quale valore irrinunciabile ed elemento essenziale della digitalizzazione della PA. Anche l’app IO, pertanto, assicura il pieno rispetto del Regolamento Generale sulla protezione dei dati (Gdpr)”: è quanto precisa PagoPA in una nota dopo i sospetti di mancato rispetto della privacy riportati da alcuni organi di stampa riguardo al cashback. “Quanto al programma cashback il Garante ha espresso parere positivo sul decreto del Mef che ha disciplinato nel dettaglio le modalità di trattamento dei dati raccolti tramite il programma approvato la relativa valutazione d’impatto. Il sistema alla base dell’app IO non comporta alcuna profilazione o geolocalizzazione degli utenti, non memorizza i dati delle carte di credito/debito aggiunti all’interno della sezione ‘Portafoglio’ dell’app e non trasferisce all’estero i dati relativi a questi strumenti di pagamento”. Nel caso del cashback, “il sistema non registra né la tipologia né il luogo in cui sono effettuati gli acquisti; memorizza solo: il codice crittografato in modo irreversibile che corrisponde allo strumento di pagamento, data, ora e importo dell’acquisto, unicamente ai fini del calcolo del rimborso”.