FISCO

Intelligenza artificiale per stanare gli evasori: accordo Agenzia delle Entrate-Mef

In campo anche strumenti come machine learning e text mining. Si punta a incassare 18,1 miliardi nel 2023 per salire a 19,3 miliardi nel 2024 e a 19,6 miliardi nel 2025

Pubblicato il 22 Ago 2023

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Big data contro l’evasione fiscale. Nella convenzione triennale siglata da Mef e Agenzia delle Entrate 2023-2025, gli strumenti offerti dall’intelligenza artificiale assumono un ruolo di primo piano nel contrasto ai furbetti del fisco. Nel 2023 l’Agenzia delle Entrate stima di incassare 18,1 miliardi (1,3 in più del 2022), di salire a 19,3 miliardi nel 2024 e a 19,6 miliardi nel 2025.

Le previsioni dell’Agenzia delle Entrate

Per l’anno 2023, l’incasso previsto di 18,1 miliardi sarà ottenuto per 4,25 miliardi dai versamenti dovuti ad accertamenti e controlli, per 6 miliardi alle comunicazioni di irregolarità, per 5,1 miliardi dagli incassi dovuti agli agenti della riscossione e per 2,8 miliardi da attività di promozione della “compliance”, cioè di adeguamenti spontanei da parte dei contribuenti ai quali sono state segnalati problemi.

Per sostenere le attività di riscossione, si legge nel testo della Convenzione “l’Agenzia monitorerà, inoltre, il comportamento dei contribuenti che hanno subito un controllo fiscale per verificare nel tempo il loro grado di propensione all’adempimento e, più in generale, per valutare il livello di fedeltà fiscale; sarà incrementata la capacità operativa nell’ottica di favorire il miglioramento della qualità dei controlli, attraverso nuovi strumenti e progetti di analisi avanzata dei dati, l’applicazione di tecniche come l’intelligenza artificiale, il machine learning e il text mining“.

Tecnologie in campo e collaborazioni con l’estero

Una svolta digitale quella dell’Agenzia delle Entrate, che passerà anche attraverso l’interoperabilità delle banche dati e alla collaborazione con la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli per potenziare le attività di analisi del rischio finalizzate a contrastare l’evasione in modo mirato.

Sarà, inoltre, incrementato il ricorso agli strumenti di cooperazione internazionale con particolare riguardo all’utilizzo dei dati che derivano dallo scambio automatico di informazioni, tra cui le informazioni pervenute tramite il Common Reporting Standard, per contrastare i fenomeni di evasione internazionale, l’illecita detenzione di patrimoni e attività finanziarie fuori dei confini nazionali, nonché le fittizie residenze all’estero e sarà dato impulso all’acquisizione anche massiva di dati e notizie sui movimenti transfrontalieri che consentano di intercettare comportamenti fiscali illeciti.

Controlli incrociati fra le diverse operazioni

La valutazione del rischio di non compliance e il monitoraggio dei soggetti ad elevata pericolosità fiscale si baseranno anche sullo sfruttamento delle potenzialità derivanti dall’utilizzo di informazioni provenienti da enti esterni, di quelle di natura finanziaria contenute nell’Archivio dei rapporti finanziari, nonché dei dati derivanti dalla fatturazione elettronica e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi che consentiranno di migliorare le analisi e i controlli incrociati tra le diverse operazioni dichiarate dai contribuenti e di monitorare i pagamenti Iva.

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