Man mano che l’adozione dell’intelligenza artificiale nelle operazioni finanziarie si intensifica a livello globale, sono sempre più evidenti i vantaggi che questa tecnologia è in grado di apportare nel settore, a partire dai livelli di ritorno degli investimenti (Roi), ma senza trascurare il fatto che abilita un utilizzo dei dati più efficiente, sistemi di reportistica più rapidi, costi inferiori e una maggiore efficacia operativa. A evidenziarlo è una nuova ricerca di Kpmg pubblicata nel rapporto globale di Kpmg su intelligenza artificiale e finanza, da cui emerge che le organizzazioni stanno ottenendo i vantaggi più grandi dall’apprendimento automatico e dall’AI generativa. Lo studio ha preso in considerazione le risposte di 2.900 aziende in 23 Paesi.
I numeri della ricerca
Grazie a questo studio Kpmg ha identificato un gruppo di leader, che corrisponde circa a un quarto del campione, per l’esattezza al 24%, mentre il 58% è a un livello di adozione intermedio e il 18% è ancora all’inizio del percorso.
Le rilevazioni mostrano come il 71% del campione faccia utilizzo – a diversi livelli -dell’intelligenza artificiale nella gestione delle proprie operazioni finanziarie, con un 41% che si attesta nella fascia in cui questo utilizzo è moderato o elevato: una percentuale che in tre anni, secondo le previsioni dello studio, è destinata a raddoppiare per arrivare all’83%.
Ma le percentuali sono aumentate considerevolmente già nell’arco degli ultimi sei mesi: se infatti nell’aprile 2024 il 40% delle organizzazioni dei 10 Paesi iniziali utilizzava l’IA tradizionale nelle proprie operazioni finanziarie in misura moderata o elevata, questa percentuale è salita al 45% se si prende a riferimento ottobre. Quanto all’AI generativa, il 95% dei leader e il 39% degli altri prevedono di adottarla in modo selettivo o diffuso nell’ambito del reporting finanziario nei prossimi tre anni, mentre il numero di chi non ha intenzione di fare uso di questi strumenti è sceso nello stesso periodo dal 6 all’1%.
Un fenomeno globale
“La nostra ricerca lo conferma che l’AI è davvero un fenomeno globale che viene adottato dai team finanziari in tutti i mercati e settori – afferma David Rowlands, global head of artificial intelligence di Kpmg International – I vantaggi che può apportare e il ritorno sugli investimenti che può garantire ne fanno un obiettivo strategico fondamentale. Il viaggio è destinato ad accelerare con l’arrivo di nuove capacità. Le aziende devono agire per rimanere competitive. Lo stesso vale per i revisori, ed è per questo che noi stessi stiamo investendo in modo significativo nelle capacità dell’IA per trasformare la qualità, l’efficacia e gli approfondimenti della revisione contabile”.
A guidare la classifica globale degli utilizzatori dell’intelligenza artificiale nel settore finanziario ci sono le aziende di Stati Uniti, Germania e Giappone, mentre Italia e Spagna risultano ancora in ritardo. Quanto alle economie emergenti, a guidare il gruppo sono Cina e India, mentre Arabia Saudita e Paesi africani hanno ancora molto terreno da recuperare.
In generale, le organizzazioni hanno aumentato i loro sforzi in questo campo, con i servizi finanziari che guidano il gruppo con una percentuale del 29% e la sanità che rimane nelle posizioni di retrovia con il 16%. Più avanti nel percorso di utilizzo dell’AI sono le aziende che possono contare sun un fatturato più alto: il 41% di quelle con un fatturato che supera i 10 miliardi di dollari, infatti, risulta nelle posizioni di testa della classifica.
Reporting finanziario e tesoreria tra gli early adopter
All’interno del comparto della finanza aziendale, a fare un utilizzo più sistematico di strumenti di intelligenza artificiale (con una percentuale vicina ai due terzi) c’è il reporting finanziario, la contabilità e la pianificazione. A seguire, secondo i dati Kpmg, ci sono la tesoreria e la gestione del rischio, in cui l’intelligenza artificiale può rivelarsi utile per una migliore gestione del debito, le previsioni dei flussi di cassa, il rilevamento delle frodi, la valutazione del rischio di credito e l’analisi degli scenari. Più indietro si piazza la gestione delle imposte, che è penalizzata dalla complessità delle normative fiscali, dalla mancanza di dati aggiornati, dall’onerosità dei sistemi preesistenti e dalla dipendenza dal giudizio umano per molte decisioni.
L’attività dei “leader”
Le aziende che sono più avanti nell’adozione dell’Ai per il settore della finanza aziendali hanno sviluppato in media sei casi d’uso, quasi il doppio rispetto alle altre, principalmente nella ricerca e analisi dei dati, nel rilevamento e prevenzione delle frodi, nell’analisi predittiva e la pianificazione e nella messa a punto di documenti. Questo grazie al fatto che spendono in media quasi il doppio degli altri per le attività di IA a livello aziendale in proporzione al budget IT (13% contro 7%), per la creazione di risorse interne e per il ricorso a risorse esterne, e per azioni puntuali che puntano al rafforzamento della governance dell’intelligenza artificiale.
Le barriere da superare
Tra gli ostacoli più comuni che le aziende incontrano per l’implementazione di strumenti di intelligenza artificiale nel settore della finanza aziendale la ricerca evidenzia le vulnerabilità della sicurezza dei dati (57%), le competenze e le conoscenze limitate in materia di IA (53%), la raccolta di dati coerenti (48%) e i costi (45%).
I benefici e il ritorno degli investimenti
Ad affermare che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia un investimento che porta a un ritorno positivo al di là delle aspettative è il 57% del campione, mentre anche tra chi è rimasto un passo indietro le conseguente sono positive per un intervistato sul tre.
“È difficile pensare a un’altra capacità aziendale in cui i livelli di rendimento dichiarati siano così elevati – conclude Rowlands – Ci sono barriere e sfide da superare, ed è per questo che le aziende devono procedere con una solida governance e una chiara focalizzazione sui risultati che vogliono ottenere, ma i potenziali benefici si moltiplicano man mano che ci addentriamo in una nuova era alimentata dall’IA”.