MONETE VIRTUALI

La Bce demolisce il Bitcoin: “Non è una valuta”

Yves Mersch, membro del board della Banca centrale europea: “Va bene solo per gli Stati falliti.”. Ignazio Visco (Bankitalia): “Troppa incertezza nell’applicazione pratica della blockchain”

Pubblicato il 30 Nov 2017

A. S.

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I Bitcoin continuano a macinare record, anche se ieri il valore della valuta virtuale ha vissuto un testacoda: superati gli 11mila dollari, ha subito un brusco calo del 20% per poi risalire a 10.200 dollari. Con un valore complessivo che nell’ultimo anno si è moltiplicato per 12. Una corsa che ovviamente ha attirato l’attenzione, e spesso l’ostilità, delle istituzioni finanziare, come dimostra l’intervento di Yves Mersch, membro del consiglio direttivo della Bce, durante il convegno sui sistemi di pagamento in corso alla Banca D’Italia. Si tratta di titoli “senza emittenti identificabili”, e quindi soltanto di un “presunta innovazione”, secondo il membro del board della Bce, caratteristica di un contesto a “carattere speculativo”.

Nel suo discorso Mersch ha sottolineato “il notevole incremento del valore di alcune valute virtuali, che partivano da livelli modesti”, e ha ricordato come non sia da perdere di vista il fatto “che il loro utilizzo come attività di regolamento è marginale e il loro grado complessivo di accettazione fra gli utenti quale mezzo di pagamento è trascurabile. Essendo appunto per definizione virtuali, non rappresentano un credito nei confronti di un’emittente e non si qualificano formalmente come valuta”.

“Il loro potere di acquisto – prosegue – è soggetto ad ampie oscillazioni e dipende esclusivamente dall’attività di mercato degli speculatori. Resta da vedere se queste valute virtuali possano essere considerate strumenti alternativi di pagamento per i consumatori, eccetto in casi estremi come negli Stati falliti”.

Evidenzia i punti critici delle criptovalute anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, secondo cui la tecnologia sui cui si basano i bitcoin, la blockchain, può portare “vantaggi in termini di efficienza, ma l’estensione del suo impatto è ancora incerta e molti aspetti della sua applicazione pratica sono ancora incerti”. Si tratta di una tecnologia “usata qualche volta in modo perverso – prosegue Visco – Quello che sembrava essere lo scorso anno una tecnologia allo stato iniziale sta trovando un uso pratico sempre più diffuso”.

Quanto ai progressi tecnologici che stanno caratterizzando il sistema finanziario, sono caratterizzati, secondo il governatore di Bankitalia, da due aspetti: le “nuove opportunità per gli utenti” e le “nuove sfide per gli intermediari tradizionali che sono esposti ad una concorrenza più serrata da parte delle piattaforme digitali che offrono servizi di pagamento. Le banche – prosegue – non competono più solamente con altre banche ma anche con non-banche e devono avere a che fare le sfide che vengono avanzate dalla tecnologia finanziaria”. In questo quadro, conclude Visco “il continuo dialogo tra regolatori e mercato può facilitare l’introduzione di innovazioni in grado di determinare benefici su larga scala “.

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