Dopo il il collocamento da parte di Mercury Uk Holdco di un pacchetto di 55 milioni di azioni di Nexi, pari all’8,8% del capitale, la società italiana specializzata nei servizi di pagamento ha fatto fatica a entrare agli scambi in Borsa, aprendo poi a -6,04%. Così il mercato ha risposto in prima battuta all’operazione di disimpegno da parte di Mercury, azionista di controllo di Nexi e veicolo dei fondi di private equity Bain Capital, Advent e Clessidra, realizzata a un prezzo di 14,20 euro per azione (per un controvalore complessivo di 781 milioni).
I termini dell’operazione
Il prezzo della vendita – effettuata con un accelerated book building organizzato da Barclays, Goldman Sach e Hsbc oltre a Banca Imi e Unicredit e Rotschild in qualità di advisor finanziario di Mercury – implica uno sconto del 7,2% rispetto alla chiusura di ieri, quando il titolo aveva sofferto in Borsa (-2,4%) chiudendo le contrattazioni a 15,30 euro. In seguito al collocamento, la quota di Mercury si riduce al 43,4% circa del capitale di Nexi e in base agli accordi con le banche collocatrici – Barclays, Goldman Sachs e Hsbc – sono previsti 90 giorni di lock-up durante i quali Mercury non potrà cedere la quota rimanente.
La possibile fusione di Nexi con Sia
L’operazione potrebbe confermare i rumors che si sono rincorsi nelle scorse settimane su un possibile merger tra Nexi e Sia per dare vita a un unico grande soggetto italiano punto di riferimento per il fintech e i pagamenti innovativi. Secondo il Sole24Ore, infatti, sia gli azionisti di Nexi sia Cassa Depositi e Prestiti stanno confrontandosi in questo senso attraverso gli advisor Jp Morgan, Mediobanca e Bofa Merrill Lynch, e l’allentamento della presenza di Mercury dovrebbe favorire l’operazione.